L'uomo Plasmon e il magistrato, traversata in pattino Giulianova-Sebenico per festeggiare i 70 anni di entrambi

L'uomo Plasmon e il magistrato, traversata in pattino Giulianova-Sebenico per festeggiare i 70 anni di entrambi
di Francesco Marcozzi
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Venerdì 15 Luglio 2016, 15:08
GIULIANOVA - Sembra vere avuto cento vite Gabriellino Palestini, dai fasti degli anni sessanta quando venne scelto dalla Plasmon per un "carosello" rimasto indelebile, successivamente per una disavventura che lo portò a scontare 25 anni di carcere duro in Egitto e, poi, un nuovo inizio, pattinare da una sponda all'altra dell'Adriatico con straordinaria disinvoltura ed abilità. A settant'anni ha deciso di riprovare in pattino la traversata da Sebenico a Giulianova, ottantasette miglia marine da percorrere tra mare e cielo. E come compagno d'avventura, ha scelto l'ex sostituto procuratore della Repubblica di Teramo, Gianfranco Jadecola, oggi avvocato impegnato in processi importanti (si pensi al processo Curti a Roma) ed anche lui settantenne.

«Vogliamo festeggiare il nostro compleanno - dice Palestini- regalandoci questo sogno attorno al quale abbiamo lavorato con tante ore di duro allenamento. Questi settanta anni non mi hanno fiaccato. Anzi mi hanno dato più vigore e mi sento più forte di ieri». Il magistrato annuisce. «Sono entusiasta di provare questa avventura con Gabriellino, che ho nociuto casualmente mentre in giorno armeggiavo con il pattino vicino riva. Si avvicinò, mi spiegò alcune cose e da allora la nostra amicizia si può dire sia andati avanti a colpi di remo, in senso buono naturalmente». Non è un'impresa facile. I due ogni due ore si alterneranno alla guida del pattino, chiamato non a caso "Riscatto" ed avranno come avversario principale le condizioni meteomarine. "Sì dipenderà dal tempo il giorno in cui arriveremo a Giulianova, crediamo comunque il 23 luglio. Avremo con noia ancora una volta la barca d'appoggio guidata da Raffaele Ariozzi.

«Perché tutto possa andare per il meglio dipenderà anche da protezioni "dall'alto". «Ed è per questo- dice con dolcezza lui con la dura scorza di marinaio- che porteremo con noi una piccola statua della Madonna dello Splendore, che pensiamo di far benedire in Croazia e ribattezzarla al Santuario al nostro ritorno». «Siamo pronti - conferma il giudice Jadecola - con Gabriellino si può stare tranquilli, sono io che dovrò essere all'altezza».
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