Studenti disabili, la protesta dei genitori arriva in Parlamento: domani confronto a Roma

Claudia Frezza, mamma di tante battaglie per l'inclusione: «Mi dispiace non esserci, ma per me è una data altrettanto importante, mia figlia compie 18 anni e starò con lei».

Claudia Frezza con la figlia G, che compie 18 anni. Studenti disabili, la protesta dei genitori arriva in Parlamento: domani confronto a Roma
di Rosalba Emiliozzi
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Domenica 21 Maggio 2023, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 11:07

Lei, Claudia Frezza, è una mamma abruzzese di mille battaglie, lo fa per la sua G. che domani compie 18 anni, a fianco di realtà associative che si battono per una vera inclusione, a scuola e fuori, dei bambini e dei ragazzi con disabilità. E sempre domani (lunedì 22 maggio)  a Roma, Palazzo Theodoli (Camera dei Deputati) alle 15,30 l’associazione di genitori Articolo 26 ha organizzato un confronto sul tema “Proposte per una scuola inclusiva”, durante il quale sarà illustrato il contenuto del documento, già inviato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, con le idee di famiglie e insegnanti di sostegno per modificare l’attuale impianto del Glo (Gruppo di lavoro operativo) dove il ruolo dei genitori di alunni con disabilità è stato ridimensionato nella stesura del Pei (Piano educativo individualizzato) con ripercussioni sulle ore di sostegno assegnate e le reali possibilità di apprendimento.

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Sono sue battaglie. «Mi dispiace non esserci, ma per me domani 22 maggio è una data altrettanto importante, mia figlia compie 18 anni e starò con lei - dice Frezza, che ha lavorato all’interno dell’Osservatorio 182 come rappresentante di Autismo Abruzzo onlus dove segue il settore scuola e fa parte del Ciis, coordinamento italiano insegnanti di sostegno - Ci saranno altre occasioni, non smetterò mai di lottare e farò sentire ancora la mia voce, con Osservatorio 182 insieme a tante altre associazioni abbiamo ancora tanto da fare». Da tempo Frezza, mamma di una ragazza con sindrome di Down, è in prima linea: ha vinto una causa al Tar per avere un’insegnante di sostegno stabile dopo che tra elementari e medie sua figlia ne aveva cambiate 10 con tutte le criticità che l’insegnamento a intermittenza si porta dietro. Nel lockdown, questa mamma instancabile ha ottenuto «una reale inclusione» a scuola e G. è potuta tornare in classe, al Liceo linguistico di Roseto, con un gruppetto di compagni e insegnanti curriculari, come previsto da una circolare del Ministero. Poi la battaglia nazionale delle polaroid (No esonero e petizione online), la spinta decisiva di Frezza e Autismo Abruzzo nel ricorso al Tar del Lazio che ha annullato poi il Decreto Azzolina dove si tratteggia una scuola, secondo le famiglie, da bocciare. Infine l’ultima lettera affidata al web dove la mamma di Morro d’Oro raccontava «del 21esimo insegnante di sostegno» incontrato da sua figlia 17enne. Tante prese di posizioni nette, ma domani si ferma: c’è la festa a scuola per sua figlia e qualche giorno dopo una seconda festa al ristorante con i compagni di classe delle superiori. Hanno detto che andranno tutti. E anche questa è vera inclusione.
 

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