Stava ancora lì, a vandalizzare l’auto dell’ex moglie, che spaventatissima si era barricata in casa. Una furia scaricata sul mezzo e diretta alla donna. Sono stati gli agenti della volante di Pescara a bloccarlo, ma la macchina ormai era ridotta veramente male.
È una brutta storia quella che coinvolge una donna residente ai Colli, che da tempo ha deciso di chiudere una relazione. Che, almeno stando a quanto accaduto negli ultimi tempi, aveva tutte le connotazioni della storia malata. Purtroppo simile a molte altre: una volta arrivati al punto di chiusura lui non accetta la decisione e inizia la persecuzione. Non si stacca, con una dinamica consueta che lei decide di spezzare proprio ricorrendo a uno degli strumenti offerti dalla normativa sulla violenza di genere: l’ammonimento del questore. Questo però gli agenti lo scopriranno solamente più tardi.
Quando sono arrivati sotto casa della donna si sono trovati di fronte a una scena di violenza inaudita, con l’uomo che, incurante delle persone che lo stavano osservando continuava a vandalizzare l’auto. Prima di iniziare aveva provato a suonare alla porta dell’ex moglie pretendendo di entrare. Si era letteralmente attaccato al campanello e aveva picchiato contro la porta, ma lei si è rifiutata di aprire, evidentemente per paura.
Quanto raccontato è stato constatato poco dopo dagli agenti. L’uomo è stato bloccato e condotto in questura. È stato lì, quando hanno cominciato a fare controlli sulla sua posizione, che si è scoperto che due anni fa era stato destinatario di un provvedimento di ammonimento. Era stato richiesto proprio dalla moglie, a causa delle vessazioni che era costretta a subire. Uno strumento preventivo di carattere amministrativo che, però, rappresenta un punto fermo in caso di reiterazione di determinati comportamenti. Anche in base a questo precedente gli agenti hanno deciso di procedere all’arresto: l’uomo è stato quindi condotto in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che dovrà decidere se convalidare il provvedimento e disporre eventuali misure cautelari. Tra l’altro in caso di atti persecutori, in presenza di ammonimento, eventuali reati sono procedibili d’ufficio e non, qualora ne ricorrano le circostanze, a querela di parte.