Al termine delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, coordinati dal maggiore Silvia Gobbini, sembra che la vicenda sia stata fortemente ridimensionata e si vada verso l’archiviazione del fatto. Ad oggi, secondo indiscrezioni, non si configurabile né in punto di fatto, né in punto in diritto, una violenza sessuale in danno della donna. Il racconto della presunta vittima sembrerebbe non collimare con quanto emerso dalle indagini: immagini di videosorveglianza, controlli sui telefoni cellulari , dichiarazioni dei testimoni.
Dal racconto di alcuni giovani sarebbe, poi, emerso che la studentessa si sarebbe recata volontariamente sotto le scale del centro commerciale e nella piena consapevolezza di incontrarsi forse con un giovane che aveva conosciuto all’interno del locale durante la festa. Gli inquirenti sarebbero arrivati alla determinazione che la discrasia tra quanto denunciato e quanto è stato costruito dalle indagini, genera una «incertezza» che non consente di formulare accuse. Di qui la «natura dissimulata» della denuncia della ragazza che "presumibilmente" non era in grado, anche perché aveva più volte brindato con l’alcool , di ricostruire perfettamente quello che era successo mentre si trovava in piena notte nella scalinata del centro commerciale. La decisione finale spetta al Pm che ha aperto le indagini.
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