Strage in discoteca, l'inchiesta condotta dal colonnello sulmonese Cristian Carrozza

Strage in discoteca, l'inchiesta condotta dal colonnello sulmonese Cristian Carrozza
di Patrizio Iavarone
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Domenica 9 Dicembre 2018, 10:45
Neanche tre mesi dal trasferimento al comando provinciale dei carabinieri di Ancona che il sulmonese Cristian Carrozza si è trovato a gestire una delle più grandi tragedie del Paese. Le vittime del panico nella discoteca la Lanterna Azzurra di Corinaldo, poco dopo la mezzanotte di ieri, sono ancora immagini fisse nella memoria, «immagini che difficilmente potrò scordare». Cinquanta anni il colonnello dell’Arma è consapevole che tra quei millequattrocento ragazzini che affollavano ben oltre il dovuto la sala della discoteca per assistere al concerto di Sfera Ebbasta, poteva esserci uno dei suoi tre figli, le ultime due, in particolare, che frequentano la terza media una e il secondo liceo l’altra.

«La cosa più straziante - racconta Carrozza - è stato il momento del riconoscimento delle vittime da parte dei genitori davanti a quel piazzale. Un’atmosfera surreale, con il terrore negli occhi dei genitori di riconoscere sotto i sei lenzuoli una scarpa o la manica di una giacca. A chi ha fatto il drammatico riconoscimento ho dato un abbraccio, come uomo prima che come carabiniere. E’ stato attivato subito il servizio di sostegno psicologico alle famiglie da parte dei servizi preposti». I morti finora sono sei (cinque adolescenti e la mamma di uno di questi) «ma ci sono sette feriti gravi, in codice rosso - continua il colonnello - sperando che il numero delle vittime non cresca».
 
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