Scuole a prova di sisma, verifiche
coordinate dai massimi esperti
All'Aquila nasce il comitato

Scuole a prova di sisma, verifiche coordinate dai massimi esperti All'Aquila nasce il comitato
di Stefano Dascoli
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Febbraio 2017, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 09:45
L'AQUILA - Nel giorno in cui la scossa di Accumoli (3.6) ha gettato nel caos più totale Teramo (con scuole evacuate e traffico paralizzato) e riproposto in maniera evidente il problema della sicurezza, ha mosso un passo importantissimo il piano straordinario studiato dalla Regione per arrivare a stilare un modello, esportabile anche in campo nazionale, di verifica della vulnerabilità sismica. Ieri, infatti, è stata firmata la convenzione con il consorzio universitario Reluis che metterà a disposizione alcune tra le sue migliori professionalità a livello italiano per arrivare a un protocollo serio e oggettivo, da applicare per primo alle scuole dell'Aquila. Insomma, Reluis non darà i numeri (infuria il dibattito sugli indici di vulnerabilità), ma guiderà la task force regionale (diretta da Emidio Primavera e composta da 5 tecnici presi dagli Uffici speciale per la ricostruzione che a loro volta recluteranno, insieme agli ordini, 2-300 professionisti sul territorio) in questa maxi operazione che l'ente si è caricato sulle spalle, in particolare per volontà di Giovanni Lolli, pur senza avere competenza diretta.
«Lo scopo dice Lolli è quello di arrivare ad avere una reale cognizione della situazione delle scuole, a partire da quelle dell'Aquila, perché tutto ciò che è stato fatto finora è imperfetto e impreciso. Contemporaneamente è partita una ricognizione sulle risorse residue e sulla programmazione di quelle destinate alla ricostruzione pubblica, in modo da dirottare fondi sulle scuole».

IL VERTICE
A questo proposito il 22 è in programma un vertice con Giampiero Marchesi, della struttura tecnica di missione governativa. L'idea è di vagliare per prime le scuole aquilane per capire quali e quante vanno ricostruite da zero e quali vanno migliorate. Il terzo problema è quello delle norme: «Con il nuovo codice degli appalti per ricostruire le scuole c'è bisogno di un delirio di tempo dice Lolli Nel nuovo Cratere sismico ci sono norme molto agevolate. Noi stiamo chiedendo a gran voce (ieri Stefania Pezzopane si è incontrata con il ministro Delrio, ndr) che quelle normative siano estese anche al vecchio decreto e anche oltre». Insomma: prima la foto della situazione, grazie ai massimi esponenti italiani; poi la ricognizione delle risorse; infine norme più snelle.
«Ho preso molto seriamente le proteste e la paura dei genitori avverte Lolli e di fronte a questo problema nessuno può fare il furbo a scaricare responsabilità. Bisogna fare le cose per bene, non per rassicurare o per far vedere. Dietro a quelle paure c'è un problema reale che va affrontato con serietà».

LA SITUAZIONE
Ovviamente la situazione più delicata riguarda il Teramano e l'Aquilano. A Teramo, per quanto concerne le scuole comunali già per metà è stata completata la verifica sismica. Entro trenta giorni sarà completato il piano. Gli indici emersi sono piuttosto bassi, è per questo che il sindaco Maurizio Brucchi ha chiesto a gran voce oggettività di valutazione per capire al di sotto di quale standard c'è bisogno di provvedimenti di chiusura. Sempre in tema di scuole comunali, 4 sono state chiuse, con spostamento di studenti altrove. Per quanto concerne gli istituti provinciali, non ci sono particolari emergenze. Nel complesso, però, il quadro non è rassicurante. All'Aquila ieri si è costituito il comitato scuole sicure. Il caso dirompente è quello del Classico: istituto chiuso con studenti spostati in un immobile con un indice di vulnerabilità più basso. A Chieti, come dice il sindaco Umberto Di Primio, non ci sono nuove criticità rispetto a quelle emerse dopo le scosse di Norcia. Sul 50 per cento degli istituti è stata completata l'opera di miglioramento. Ci sono lavori finanziati, ma da appaltare: servono circa ancora 4 milioni di euro. «Stiamo portando avanti dice Di Primio anche la questione della certificazione di prevenzione incendi: è un capitolo da non sottovalutare».

IL COMITATO 
Non un movimento di protesta, semmai di contestazione: «Vogliamo che le scuole funzionino, che non chiudano» è quello che ripetono i referenti del “Comitato scuole sicure L’Aquila” che si è costituito ufficialmente ieri nel corso di un’assemblea che si è svolta nei locali del Dipartimento universitario di Scienze umane, all’ex ospedale. Un edificio scelto significativamente perché, come ha detto Massimo Prosperococco in avvio, «è l’unico pubblico in Italia di classe 1, con il rispetto di tutte le norme antisismiche». Insieme a Prosperococco hanno tenuto le redini del primo incontro Marianna De Lellis e Silvia Colacicchi. «Vogliamo arrivare alla piena consapevolezza – ha detto la De Lellis – del reale stato delle scuole aquilane. Il prefetto, lo scorso 31 gennaio, ha riconosciuto legittima la nostra richiesta. Oggi abbiamo in mano le carte solo di Itis e Scientifico, speriamo arrivino presto le altre. Gli indici di vulnerabilità sono molto bassi, ma ci è stato detto che vanni ricalcolati. In ogni caso ad oggi abbiamo questi numeri in mano e nulla più». Il comitato si propone di occuparsi di tutte le scuole (ieri sono stati individuati i referenti per ogni istituto), con l’idea di creare un’organizzazione orizzontale, alla pari, aperta. «Ci sentiamo tutti in emergenza – hanno proseguito i referenti – Vogliamo che le scuole aquilane siano sicure, anche per i figli dei nostri figli. E’ inaccettabile far finta di nulla. I tecnici ci hanno detto che è sbagliato sostenere che se le scuole hanno retto al 6 aprile non avranno problemi. Non si può vivere con le dita incrociate».

La Colacicchi ha mostrato alcune delle schede tecniche compilate dopo le verifiche. Evidenziandone le criticità, come lo 0,17 individuato come indice di vulnerabilità dell’Itis, più basso del Cotugno i cui studenti sono stati trasferiti proprio all’Itis. Insomma: il comitato si occuperà di reperire la documentazione e sensibilizzare le istituzioni «in un corretto rapporto» per aumentare la consapevolezza sulla sicurezza e promuovere i giusti interventi. L’assemblea di ieri è stata partecipata: vi hanno aderito almeno cinquanta persone. Le informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook “Comitato scuole sicure L’Aquila”.