Al Castello di Celano, in un punto dove c'era poca luce, una ragazza era stata aggredita alle spalle da uno sconosciuto che aveva il volto coperto da un cappuccio, e che probabilmente la stava seguendo. L'uomo la scaraventò a terra violentemente e poi cercò di palpeggiarla nelle parti intime. La vittima riuscì a reagire in modo energico e a divincolarsi gridando, e l'aggressore fu costretto ad allontanarsi di corsa a piedi facendo perdere ogni traccia. L'uomo l'altro giorno è stato condannato a 4 anni e 3 mesi di carcere per tentata violenza sessuale e lesioni.
I giudici del Tribunale di Avezzano (presidente Daria Lombardi, Pm Maurizio Maria Cerrato), hanno inflitto la pesante condanna a L.B., 40 anni, di Celano, riconosciuto colpevole di tentata violenza sessuale e lesioni nei confronti di una ragazza che stava tornando a casa dopo il lavoro.
L'uomo, nel marzo del 2022, in piena sera, a volto coperto bloccò una ragazza e la palpeggiò. La ragazza riuscì a reagire e a gridare, mettendo in fuga l'uomo, che prima la colpì al volto con alcuni pugni.
Secondo l'accusa la donna stava tornando a casa dal lavoro quando fu avvicinata e aggredita, in una zona a quell'ora poco frequentata, da un uomo incappucciato che l'afferrò con forza. E mentre lei tentava di liberarsi, la colpì sul viso con dei pugni credendo di poterla poi immobilizzare. La giovane riuscì a divincolarsi, colpendo a sua volta l'aggressore, una reazione che spinse l'uomo a desistere e ad allontanarsi temendo che le urla della ragazza potessero richiamare l'attenzione di qualche passante. Il racconto preciso della vittima consentì agli investigatori di ricostruire la vicenda e determinanti furono le immagini registrate dal circuito di videosorveglianza della città.