Turista sviene, la denuncia: «L'ambulanza è arrivata con un'ora di ritardo»

Turista si sente male, l'ambulanza arriva con un'ora di ritardo
di Sonia Paglia
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Sabato 12 Settembre 2020, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 12:16

Scanno dimenticata dalla istituzioni, in tema di sanità e trasporti. Sarebbe arrivata dopo oltre un’ora l’ambulanza del 118, per prestare soccorso a una turista che aveva perso conoscenza. Erano da poco passate le 20. Ora in cui il servizio del 118, a Scanno, non è più attivo, ma opera soltanto la guardia medica. L’ambulanza, quindi, sarebbe giunta da Sulmona. La paziente è stata condotta prima al nosocomio sulmonese. Poi, visto il quadro clinico importante, è stata trasportata all’ospedale dell’Aquila.

Una situazione che ha preoccupato non poco residenti e villeggiati. A informare in merito all’episodio, il commissario straordinario della Comunità Montana Peligna, Eustachio Gentile, che in una nota inviata al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sollecita un suo intervento. Altro disservizio è stato generato dal taglio della Tua, di corse vitali per il territorio. «Due fatti, seppur diversi tra loro, evidenziano come questa parte dell'Abruzzo interno montano sia sempre più dimenticato, da anni, dai governi regionali che si sono alternati alla guida della Regione Abruzzo - scrive Gentile - l’ennesimo e gravissimo episodio di mala sanità, si va ad aggiungere a quanto capitato a due sventurati cittadini scannesi qualche anno fa che,
purtroppo, non ce l'hanno fatta, e riporta alla ribalta i ripetuti appelli rivolti all’assessorato regionale alla Sanità in questi anni, affinché organizzasse il servizio 118 di pronto intervento per Scanno, sede di Distretto Sanitario di Base e per tutta l'Alta Valle del Sagittario, H24. L'altro gravissimo disagio che sicuramente questa
parte dell'Abruzzo interno montano non meriterebbe, è quello relativo al collegamento Scanno-Villalago-Anversa-Cocullo-Sulmona e ritorno. La Tua ha tagliato incomprensibilmente corse indispensabili per questo
territorio. Il covid19 ci avrebbe dovuto insegnare che i costi di servizi vitali come la scuola, la sanità e la mobilità, dovrebbero essere classificati per sempre come costi indifferibili». 

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