I due, un uomo e una donna, colleghi di lavoro in una Rsa veneta e compagni di vita, in realtà erano stati sottoposti all’esame del tampone anche in precedenza nella struttura sanitaria dove lavorano ma l’ultimo è risultato positivo e sono partiti, a quanto pare, prima di conoscerne il responso e per questo hanno ricevuto numerose e pesanti critiche sui social network.
E ci sono anche novità per la struttura sanitaria di Giulianova. Al momento, compresi i due turisti veneti, sono ospitate quattro persone, di cui una sarà dimessa nella giornata odierna. Per cui, se non ci fossero i due in quarantena, al momento la Rsa ospiterebbe una sola persona. Ma ecco la novità. Alla luce di quanto sta accadendo i vertici della Asl, d’accordo con i responsabili delle strutture territoriali, hanno deciso di mantenere aperta la struttura con lo stesso tipo di servizio, quello relativo alle persone che, infettate dal coronavirus, erano sulla via della guarigione e sarebbero state dimesse, come in effetti è accaduto, ma anche dando “ospitalità” a persone non sintomatiche ma che sono risultate positive all’esame del tampone. Questo è stato deciso anche alla luce di quanto sta accadendo in questo periodo, con lo scoppio di focolai da una parte all’altra del Paese, ma anche tenendo conto del massiccio arrivo di migranti che ha interessato l’Abruzzo e soprattutto la provincia di Teramo. Per la cronaca va ricordato che la Rsa giuliese, che attendeva da sempre di essere aperta, era stata inizialmente destinata ad ospitare le persone anziane e successivamente quelle malate di Alzheimer ed attualmente sarebbe ancora questa la destinazione, ma l’esplosione della pandemia ha cambiato del tutto il ruolo.
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