Il "ritorno" del Falco diventa un caso
dal falso certificato di disabilità
ai bar che lo hanno sponsorizzato

Il "ritorno" del Falco diventa un caso dal falso certificato di disabilità ai bar che lo hanno sponsorizzato
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Mercoledì 2 Luglio 2014, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 11:39
PESCARA - C'era una scritta sulla maglia, 'Save the favelas children' e 'Ciro viv, dedicata al popolo brasiliano che soffre e alla scomparsa prematura di un bravo ragazzo innocente. Così recita l'sms inviato ad un cronista dell'ANSA da Mario Ferri, alias 'il Falcò, che ha invaso il campo al 16' di Belgio-Stati Uniti, ottavo di finale del mondiale di calcio in corso a Salvador. «Forse mi stanno arrestando», aggiunge l'invasore, raggiunto telefonicamente.

Abruzzese, di Montesilvan, 26 anni, Falco, famoso per le sue incursioni durante le partite sia in Italia che all'estero - in alcuni casi è stato anche arrestato -, ha invaso il campo con la solita maglietta di superman ma la novità stavolta è che era sponsorizzata da due bar molto conosciuti del centro di Pescara. Due le scritte, una delle quali pensata per ricordare in mondovisione Ciro Esposito, il tifoso del Napoli rimasto vittima degli incidenti avvenuti prima della finale di Coppa Italia, lo scorso 3 maggio a Roma. Raggiunto telefonicamente dall'ANSA, Ferri spiega di essere «circondato da 30 o 40 persone, tra cui un italiano della Fifa che sta cercando di difendermi. Mi hanno detto che ho commesso due reati - aggiunge l'invasore - Sono entrato allo stadio come fotografo e avevo un pass. Sono in Brasile per occuparmi di un reportage per un giornale e ne ho approfittato per fare l'invasione», conclude rapidamente prima di dover riagganciare. In realtà la faccenda è molto più seria e Ferri rischia grosso vista la mobilitazione in Brasile. Ci sono foto in cui il finto disabile (si è presentato su una carrozzella e un gesso alla gamba) si alza dalla sua posizione a bordo campo pronto a invadere. Su Facebook si è scatenato: "Non è colpa mia se riesco sempre a farli fessi, aumentassero i controlli. Non ho rubato il posto a nessuno, il biglietto lo avevo regolarmente acquistato". Sempre sul social network, sembra che gli amici dell'invasore abbiano pubblicato la foto di un certificato di invalidità, presumibilmente falso, rilasciato dal Comune di Montesilvano, città di residenza di Ferri, usato probabilmente per accedere nell'area dello stadio riservata ai disabili.
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