Dunque, è iniziato e si è concluso un processo che ha svelato un quadro ben diverso fatto di accuse inattendibili parte della donna, secondo la quale terminata la relazione, l'ex non accettando la decisione, avrebbe iniziato a cercarla, con condotte ossessive, fino a ingiuriarla. In realtà, dicono gli atti del processo, dopo al fine della relazione l'ex compagno ha tra l'altro effettuato una serie di pagamenti importanti a favore della donna, aiutandola economicamente, aiuti accettati e probabilmente richiesti dalla donna, è scritto nella sentenza, quali le spese per la refezione scolastica di uno dei figli di lei, ricariche telefoniche alla donna, a sua madre e al figlio maggiorenne, medicinali, ha pagato addirittura le rate di un finanziamento per comprare l'auto.
Ma la donna ha mentito anche su altro: ha negato di essere mai stato a casa di lui, dicendo che era stato l'ex compagno a recarsi a casa sua, e di aver concordato il trasferimento in una nuova abitazione, procurata dall'uomo, più grande e sufficiente per ospitare anche i due figli di lei. In sostanza, si legge nella sentenza, tra i due c' stata una relazione prolungata e paramatrimoniale, interrotta solo per cause dipendenti dalla donna ed in particolare per aver avuto relazioni con altri uomini da cui è nato l'ultimo figlio non riconosciuto. Ora è lei a doversi difendere da un'accusa pesante come la calunnia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA