«Il dato che si è acquisito dopo il deposito delle autopsie in maniera definitiva - spiega il Pm Tedeschini - è che c'è una persona che è rimasta viva ed era viva quando sono iniziate le ricerche: perché i soccorsi sono stati operativi sul luogo a partire dal 19 gennaio. Questa persona è morta il giorno 20 ed è stata trovata il 23, quindi si capisce che il supposto ritardo di avvio dei soccorsi, che dovrebbe essere al massimo di un'ora e mezza, non è in grado di influire in alcun modo sul decesso di questa persona. Quello che posso dire, invece, è che i soccorsi hanno consentito di recuperare 11 persone vive e quindi sono stati, allo stato della nostra indagine, tempestivi. Purtroppo quella persona è stata ritrovata soltanto il 23 perché lo stato dei luoghi era assolutamente catastrofico e in alcun modo somigliante alle carte, alle piante e a tutte le indicazioni logistiche che erano a disposizione delle persone che cercavano. Trovo che sia veramente privo di senso continuare a criticare la fase dei soccorsi».
LE ACCUSE
Sul versante delle polemiche sollevate dai difensori di Lacchetta, gli avvocati Cristiana Valentini e Goffredo Tatozzi, il procuratore è stato altrettanto chiaro. «Se ci sono delle azioni od omissioni che abbiano una rilevanza processuale in relazione alle quali i difensori di alcuni degli indagati abbiano di che lamentarsi, dicano di che cosa si tratta. Normalmente, se fondate, queste obiezioni si traducono in nullità, inutilizzabilità: cioè siamo nel perimetro della dialettica processuale. A me non risulta di aver violato regole processuali. Noi abbiamo sempre avuto piuttosto chiaro quale è il perimetro della nostra valutazione, che non è la valutazione del comune cittadino o del cronista, altrimenti farebbero tutti i giuristi. Allo stato della nostra indagine intendo affermare che questa procura non ha avuto mai e non avrà mai alcuna timidezza in relazione a nessuna delle eventuali posizioni di garanzia che dovessero essere in qualche maniera interessate dal corso delle indagini. È una indagine preliminare in corso, quindi è per sua natura fluida e in movimento. Allo stato, se avessimo avuto condotte da approfondire e valutare nei confronti di altre posizioni di garanzia, lo avremmo fatto. Quelle che ci sono sembrate ragionevolmente degne di essere approfondite sono quelle che conoscete. Poi vedremo come proseguirà». Intanto, per lo sciopero degli avvocati penalisti, sono saltati tutti gli interrogatori degli indagati previsti per ieri., che verranno rinviati alla prossima settimana.
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