Si sono giocati la libertà per pochi euro, mettendo a rischio il loro futuro a 15 e 16 anni. Ragazzini, nati in Italia ma di origine straniera, che hanno impugnato un coltello e usato violenza contro altri coetanei. Ed è stata propria la denuncia delle giovani vittime che ha fatto scattare una delicata indagine che alle prime luci dell’alba di martedì a Teramo ha portato personale della squadra mobile della questura e militari della compagnia, nell’ambito di un’operazione congiunta coordinata dalla procura per i minorenni dell’Aquila, ad arrestare i due ragazzi di 15 e 16 anni per il reato di rapina aggravata in concorso, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale per i minorenni.
Le meticolose attività di indagine, svolte in collaborazione tra polizia e carabinieri, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in relazione ad episodi avvenuti a Teramo nei mesi scorsi ai danni di altri minori. In particolare, il ragazzo quindicenne è accusato di aver commesso due rapine nei confronti di altrettanti ragazzini: una risale al 10 ottobre, l’altra al 12 settembre.
Il sedicenne invece è accusato di aver commesso, in concorso con l’altro arrestato, la rapina avvenuta il 12 settembre. Dall’attività di indagine è emerso che il 10 ottobre, verso ora di pranzo, il ragazzo quindicenne, in centro storico ha avvicinato un coetaneo e, minacciandolo con un coltello, lo ha costretto a consegnargli una piccola somma di denaro che aveva con sé, per poi dileguarsi per le vie cittadine. Mentre il 12 settembre, i due arrestati con altri due giovani, verso l’ora di cena, hanno avvicinato due ragazzi minorenni in piazza Orsini e, minacciandoli e schiaffeggiandoli, si sono fatti consegnare la somma di 10 euro da uno dei due, provando invano a sottrargli anche il portafoglio.