Progetto Case, inchiesta bis
sui balconi: nel mirino
funzionari del Comune

Progetto Case, inchiesta bis sui balconi: nel mirino funzionari del Comune
di Marcello Ianni
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Mercoledì 24 Febbraio 2016, 09:56
L'AQUILA - Sui balconi crollati, c’è un’inchiesta bis della Procura nei riguardi di funzionari del Comune. Colpo di scena sulla maxi inchiesta del pm Roberta D’Avolio nei riguardi di 37 indagati per frode, truffa e falso, iniziata con il crollo del balcone nel progetto Case di Cese di Preturo e poi estesa a similari problematiche costruttive delle abitazioni antisismiche, realizzate nel post terremoto. Mentre il pm si appresta a chiedere per gli indagati il processo, salta fuori un’ inchiesta bis, nata dagli interrogatori e consultazioni di memorie difensive alle quali hanno aderito gli indagati, compresi i dirigenti e funzionari comunali: Lucio Nardis, Mario Di Gregorio, Vittorio Fabrizi, Enrica De Paulis, Carlo Cafaggi, Marco Balassone, Renato Amorosi, quest’ultimo in pensione. Proprio dalle dichiarazioni rese da Amorosi e Nardis il pm e gli investigatori del Nipaf della Forestale e della sezione di Pg sarebbe emerso un particolare: quello dell’esistenza di una sub-struttura, denominata Nuova Macrostruttura del Comune nata nel 2010 dal passaggio di consegne del patrimonio immobiliare post sisma dal Dipartimento di protezione civile al Comune dell’Aquila. Un Ente approvato con tanto di delibera di Giunta, strutturato come settore autonomo, gestito sotto la supervisione e la responsabilità di specifiche figure professionali, al momento non indagate nell’inchiesta penale. 

COSI’ PUO’ CAMBIARE TUTTO - Un particolare non di poco conto per Amorosi e Nardis, accusati nel filone iniziale dell’indagine di omissione, ovvero di non essersi attivati per accertare lo stato delle strutture. Ma i due hanno chiarito che i compiti loro assegnati non erano quelli di tipo amministrativa né gestionale, poiché esisteva il servizio gestione progetto Case e Map, la macrostruttura appunto, per il quale vi erano figure di riferimento ben precise. Amorosi ha prodotto una serie di note, dove a parte l’assessore di riferimento dell’epoca, Ermanno Lisi, veniva richiesta la firma o il coinvolgimento della Macrostruttura per problematiche inerenti la manutenzione ordinaria e straordinaria. La Macrostruttura ricevuta la segnalazione, attivava un protocollo di intervento immediato: così alcuni indagati potrebbero uscire dall’elenco e potrebbero entrarne altri.
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