Per una professionista pescarese ieri è finito un incubo durato oltre 20 anni. Perseguitata in tutti i modi possibili da quasi coetaneo che aveva conosciuto negli anni '80 per via di un'amicizia fra i loro genitori. Tra il 1992 e 1993 un incontro occasionale, lui la vede in giro per Pescara, e per la donna inizia l'inferno, che la costringe a cambiare le proprie abitudini oltre che a vivere in uno stato di costante tensione. Prima telefonate in cui le chiede di uscire, qualche lettera, fiori e bigliettini sulla macchina poi pedinamenti, lettere oltraggiose e offensive, minacce, visite a sorpresa nel suo studio, tentativi di infastidire i colleghi di lavoro. Una sera arriva addirittura a sgonfiarle tutte e quattro le gomme dell'auto.
In seguito alle querele presentate dalla professionista e alle successive indagini condotte dalla squadra mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, ieri per l'uomo, un 48enne pescarese, libero professionista, è scattato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Su richiesta del pm Barbara Del Bono, il gip Antonella Di Carlo ha inoltre disposto che in caso incontri la donna per strada debba mantenere una distanza non inferiore ai 50 metri. In nessun modo può avvicinarsi o comunicare con lei e i suoi familiari.
