Pittrice uccisa, il figlio si ferisce in carcere: trasferito da Teramo a Lanciano

Pittrice uccisa, il figlio si ferisce in carcere: trasferito da Teramo a Lanciano
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Sabato 14 Aprile 2018, 10:09
Delitto della pittrice Renata Rapposelli. Il figlio Simone Santoleri (indagato per omicidio insieme al padre) è stato trasferito con urgenza da Teramo nel carcere di Lanciano nel quale si trova ristretto da giovedì sera. Poco prima del provvedimento, l’uomo era stato portato al Pronto soccorso dell’ospedale in quanto, appresa la notizia, era stato trovato a terra ferito per aver sbattuto la testa contro le sbarre al reparto di accettazione del carcere di Castrogno provocandosi un trauma cranico.

La decisione è stata adottata dal Pubblico Ministero Enrica Medori per motivi di sicurezza, motivazione che viene contestata dai legali di Santoleri, gli avvocati Reitano e Carradori, i quali hanno subito chiesto un incontro con il magistrato per avere ulteriori spiegazioni. La dottoressa Medori ha ribadito i motivi di sicurezza che sarebbero stati contenuti anche in alcune carte inviate al Riesame presso la Corte d’Appello de L’Aquila dove il 19 aprile dovranno comparire sia Simone che il padre Giuseppe nella speranza di poter ottenere la scarcerazione (questa è la richiesta degli avvocati).

Carradori e Reitano si sono recati a L’Aquila. «Siamo riusciti a leggere le carte –dichiarano- ma non abbiamo in verità trovato alcun elemento nuovo che potesse giustificare tale trasferimento ma solo copie di vecchie intercettazione tra padre e figlio e tra Simone e la sua amica Cinzia, che sono state esaminate e rilette cento volte. Quindi, al momento, a nostro avviso, il motivo resta poco chiaro».
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