Cagnolina uccisa e donne ferite, il pitbull inferocito scappato dalla gabbia. «Allarme inascoltato»

Cagnolina ferita e donne ferite, il pitbull scappato dalla gabbia. «Allarme inascoltato»
di Bruno D'Alfonso
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 09:24

Aveva già ucciso due volte il pitbull che giovedì scorso nel centro di Montesilvano ha sbranato un cane, un gatto e ferito due donne di cui una in modo grave. Non era la prima volta che era sfuggito al suo proprietario, A.R., origini campane, e già dallo scorso autunno si era reso protagonista della prima aggressione con vittima un bassotto. Il secondo episodio, vittima un chiwawa, si era però verificato il 18 febbraio, appena quattro giorni prima dell'aggressione al termine del quale è stato accalappiato.

Causa di tanta aggressività le condizioni in cui l’animale era custodito, in una stretta gabbia all’aperto, nei pressi della stazione ferroviaria, dalla quale è più volte fuggito. Un caso segnalato dalle guardie zoofile e degli agenti della polizia locale, ma senza causare provvedimenti da parte delle autorità competenti. E qui comincia il rimpallo di responsabilità sul quale le indagini in corso dovranno fare chiarezza. Il servizio veterinario della Asl, infatti, si sarebbe azionato solo la mattina di giovedì 22 febbraio, non facendo in tempo a fermare la furia istintiva dell’animale inferocito, nel frattempo già “evaso” e in cerca delle sue prede. Ciò significa che tutto quello successo nei pressi della stazione alle 12,30 poteva essere evitato, e questo fa molta rabbia specialmente alle vittime del raid.

«Se ci scappava il morto?» è una delle tante le domande che si fanno i cittadini, come Daniela D’Amato, incontrata a spasso con la sua cagnolina Reil: «Purtroppo - dice - alcuni cani appartenenti a razze ritenute potenzialmente pericolose, si rendono, a mio avviso, incolpevolmente autori di spiacevoli episodi, perché spesso, a monte, vi è da parte dei proprietari, una loro inadeguata gestione.

A ciò si aggiunga un sistema di controlli preventivi inefficiente se non a volte inesistente».

La normativa che regola la materia, e cioè il randagismo, l’anagrafe canina e la protezione degli animali d’affezione, è la legge regionale 47 del 2013, n. 47, mentre l’organo principale competente è il servizio veterinario della Asl. Per la cattura degli animali procedono le autorità di pubblica sicurezza, le guardie zoofile volontarie, enti associazioni protezionistiche. Per assicurare il pitbull al controllo dei sanitari veterinari, però, ci son voluti circa cinque mesi e attendere diverse aggressioni. Un’indole aggressiva sicuramente esaltata dalle condizioni di custodia dell’animale, in una gabbia di pochi metri quadrati, senza riparo per le intemperie.

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