L’indagine è partita da un controllo effettuato nel mese di agosto scorso che aveva consentito di scoprire che la straniera, locataria di un appartamento a Pescara in Via Tibullo, ospitava in subaffitto due donne ed un transessuale sudamericani, dietro la corresponsione “in nero” di 350 euro a settimana da ciascuno. Accertamenti condotti nell’immediatezza, anche tramite l’escussione di alcuni testimoni, avevano fatto emergere che l’abitazione veniva da tempo utilizzata come una vera e propria casa d’appuntamenti da tutti i suoi occupanti; ipotesi confermata, peraltro, dal rinvenimento di profilattici, vibromassaggiatori e creme erotiche.
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