Pescara, pestaggio sulla riviera
«Ti ammazzo come un cane»

Pescara, pestaggio sulla riviera «Ti ammazzo come un cane»
di Paolo Vercesi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 22 Agosto 2016, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 16:56
PESCARA «Pronto papà, sono al Pronto soccorso con un’amica, siamo stati aggrediti e picchiati». La telefonata alle 4 di notte tra venerdì e sabato ha buttato giù dal letto un padre allarmato, ancor più spaventato e incredulo quando pochi minuti dopo ha raggiunto l’ospedale e si è trovato davanti a una maschera di sangue: era suo figlio con fratture ed ematomi al volto, mandibola a pezzi. Il giovane è ricoverato al reparto maxillo facciale e dovrà essere operato: ne avrà almeno per un mese. Sotto choc, ferita e con un leggero trauma cranico la ragazza che era con lui.

E’ la triste cronaca, l’ennesima, di una violenza consumata nei pressi dei locali della riviera nord. Le due vittime, 26 e 27 anni, avevano trascorso una serata in allegria alla Lampara e stavano accompagnando un’altra amica a riprendere l’auto parcheggiata sull’altro lato della pineta antistante il locale. Erano le 3 e un quarto circa. Dall’oscurità sono sbucati un ragazzo e una ragazza che hanno rivolto loro pesanti insulti per provocare lo scontro. I due giovani e l’altra amica non hanno reagito e hanno cercato solo di allontanarsi in fretta da quel posto, ma all’improvviso sono stati aggrediti alle spalle: lei è stata afferrata per i capelli e si è presa un violentissimo ceffone in piena faccia che l’ha fatta cadere a terra, poi si è raggomitolata su se stessa per difendersi da quelle furie che continuavano a infierire su di lei. Lui non ha fatto in tempo a dire qualcosa che subito è stato colpito con un pugno micidiale che lo ha mandato ko ed è finito in una pozza di sangue.

Non è finita perché in quel momento è sbucato dal nulla anche un terzo balordo che, insieme con l’altro, si è accanito ancora sul povero ragazzo. «Ti ammazzo come un cane» gli hanno gridato mentre lo prendevano a calci. Un pestaggio in piena regola, tanto violento quanto inspiegabile. Un’esplosione di follia a due passi da un chiosco affollato di gente che di fronte a quella inaudita aggressione ha continuato tranquillamente a mangiare panini o a bere birra senza degnarsi neppure di chiamare i soccorsi. Sono state le vittime a far intervenire la polizia, giunta sul posto con una Volante quando ormai il terzetto di picchiatori si era dileguato. Una cosa è certa: erano tutti italiani.

«Non si può vivere così, non puoi lasciare uscire un figlio la sera per andare a divertirsi e ritrovartelo in piena notte su un letto d’ospedale, quei tre balordi vanno acciuffati» è lo sfogo doloroso di chi pretende dalla polizia maggiori controlli sulla movida e in particolare in quella zona ad altissimo rischio, tra la riviera nord e la strada parco, già teatro di selvagge aggressioni (gravissima quella a un 38enne a metà luglio) con diverse vittime in poche settimane. Più sicurezza e meno degrado è quanto chiedono a questore e sindaco anche le associazioni dei balneari e del commercio. Intollerabile la deriva che sta prendendo Pescara.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA