Femminicidio, Mirko al giudice: «Non ho strangolato la mia compagna»

Femminicidio, Mirko al giudice: «Non ho strangolato la mia compagna»
di Giuseppe D'Intino
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Sabato 9 Settembre 2023, 07:31

«Sono innocente». Mirko De Martinis continua a sostenere di non avere nulla a che fare con la morte di Alina Cozac a Spoltore (Pescara). Lo ha ripetuto ieri mattina nel corso dell’interrogatorio di garanzia, rispondendo alle domande del gip Giovanni De Rensis. «Abbiamo bisogno di fare alcuni approfondimenti, poi valuteremo se chiedere gli arresti domiciliari», ha commentato l’avvocato difensore Massimo Galasso.

De Martinis è attualmente recluso a Pescara, nel carcere di San Donato. «La misura cautelare non è dovuta solamente al rischio di reiterazione del reato – spiega il procuratore capo Giuseppe Bellelli –, ma soprattutto ai forti indizi di colpevolezza e all’inquinamento probatorio». Dall’analisi dei cellulari e dei computer, infatti, è emerso un tentativo di manipolazione dei dati digitali avvenuto dopo la morte della 40enne. La perizia sui sistemi informatici è uno dei motivi per cui sono trascorsi 8 mesi dal delitto all’arresto dell’indagato. Inoltre, sono stati necessari diversi accertamenti medici.

«“La svolta del caso è avvenuta quando, già da un primo esame, sono emersi dei segni di una forte pressione sul collo di Alina e di un possibile strangolamento – aggiunge Bellelli –.

Da qui, abbiamo deciso di nominare un collegio di tre consulenti medico-legali: tutti e tre hanno riscontrato evidenze macroscopiche e microscopiche di lesioni sui tessuti del collo che hanno causato il decesso». La Procura di Pescara, dunque, ha voluto vederci chiaro prima di formulare l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla convivenza tra il presunto assassino e la vittima. Finora, invece, è esclusa la premeditazione del reato. Poiché il rito abbreviato non è consentito nei casi di omicidio, De Martinis rischia la condanna all’ergastolo.

Il macabro episodio avvenne il 22 gennaio scorso nell’appartamento di Villa Raspa di Spoltore dove Alina e Mirko abitavano: fu lo stesso De Martinis ad allertare il 118, chiedendo aiuto per la compagna che, a detta dell’uomo, aveva avuto un malore. In un primo momento, quella della morte naturale era apparsa un’ipotesi verosimile, ma di cui i familiari di Alina non si sono mai pienamente accontentati.

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