Riceve un video pedopornografico su whatsapp, ma non lo guarda: giovane assolto

Il Tribunale di Teramo
di Teodora Poeta
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Sabato 10 Febbraio 2024, 07:23

Ha ricevuto su whatsapp, inviato da un amico, un video pedopornografico che in realtà lui non aveva ancora aperto e quindi mai visionato, ma entrambi sono finiti a processo, a Teramo, rispettivamente per detenzione e divulgazione di materiale raffigurante un minore: ieri sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato. Una sentenza per la quale i difensori, gli avvocati Monica Passamonti e Alberto Dell’Orletta, hanno espresso soddisfazione, evidenziando, tuttavia, che «questo processo meritava probabilmente una lettura definitiva diversa sotto il profilo della messaggeria istantanea whatsapp dell’acquisizione non come documento della stessa, ma come corrispondenza privata – precisano - La sentenza della Corte costituzionale 170 del 2023 nel caso Renzi Fondazione Open ha posto finalmente un punto fermo in tal senso, chiarendo che whatsapp è corrispondenza e questo avrebbe dovuto indurre una rilettura pure nel nostro caso».

La vicenda dei due giovani teramani, entrambi operai, inizia quando uno dei due viene fermato dai carabinieri perché ritenuto un contatto di una persona in quel momento attenzionata dai militari per spaccio.

A quel punto viene portata in caserma, ma a lui non gli trovano nulla. E così per un ulteriore controllo gli prendono il cellulare. Quando aprono whatsapp finiscono sulla chat con l’amico che poi diventerà coimputato nel processo e, così sostenuto dal proprietario del telefono, sarà proprio un carabiniere a visionare per primo il video pedopornografico che gli era stato inviato, ma dalla successiva consulenza questo passaggio non è stato possibile accertarlo. A entrambi gli imputati non sono stati trovati altri file pedopornografici e ieri anche il pm della Direzione distrettuale, competente per il tipo di reato, ha chiesto per loro l’assoluzione. 

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