Parto nel reparto chiuso di Atri
Indagine della Regione, la Asl
"Tutto secondo protocollo"

Parto nel reparto chiuso di Atri Indagine della Regione, la Asl "Tutto secondo protocollo"
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Giovedì 11 Febbraio 2016, 19:38
PESCARA - La direzione regionale della sanità, unitamente alla Asl di Teramo, ha avviato una indagine interna sul caso del parto avvenuto nei giorni scorsi all'ospedale di Atri dove il punto nascita era stato chiuso unitamente a quelli di Ortona, penne e sulmona, anche se su quest'ultima situazione si è aperto uno spiraglio. Lo fa sapere l'assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci. «Io sono stanco di queste ripetute strumentalizzazioni, come è potuto mai accadere che un'operatore sanitario porti a partorire una madre gravida, mettendo a rischio lei e il bambino, non in un punto nascita più vicino, ma in una struttura sanitaria senza punto nascita? Aspetto che ci sia una ricostruzione su quanto accaduto ad Atri - spiega l'assessore -. Ricordo che esistono 305 comuni in Abruzzo, solo poche decine hanno una struttura sanitaria, ma vi immaginate se uno si rivolge ad un medico e il medico manda il paziente in un Comune dove non c'è una struttura sanitaria, o un punto nascita?». Per Paolucci, «nonostante il disservizio creato, immagino, da qualche operatore sciagurato, la notizia vera è che la rete di emergenza urgenza è talmente solida che c'erano ben tre autoambulanze ad Atri in un presidio senza punto nascite, in attesa del lieto evento».
Paolucci ribadisce che «nessun passo indietro rispetto alla chiusura dei punti nascita, e lascia aperto uno spiraglio solo per Sulmona, sul quale »ci sono valutazioni in corso d'opera. Per il resto le sentenze del Tar sono state cristalline e nette, e hanno dato piena ragione al lavoro che abbiamo fatto, smascherando le bugie e volgari strumentalizzazioni di alcuni consiglieri regionali".
La Asl Teramo dal canto suo in un comunicato di ieri pomeriggio ha chiaramente spiegato che i bambini possono nascere anche in pronto soccorso che non hanno reparto di ginecologia-ostetricia "come succede in tanti ospedali in tutto il territorio nazionale". Il parto al pronto soccorso è previsto dal protocollo in vigore alla stessa Asl Teramo dove ci sono due sentieri in caso di imminenza del parto oppure di non imminenza. Nel primo caso viene assicurata l'asssistenza del medico di p.s., nel secondo c'è il trasferimento in un ospedale dotato di punto nascita. "Nonostante il parto sia avvenuto quattro ore dopo l'accesso al pronto soccorso - spiega la nota della Asl - c'era una qualificata assistenza".
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