Paolucci ribadisce che «nessun passo indietro rispetto alla chiusura dei punti nascita, e lascia aperto uno spiraglio solo per Sulmona, sul quale »ci sono valutazioni in corso d'opera. Per il resto le sentenze del Tar sono state cristalline e nette, e hanno dato piena ragione al lavoro che abbiamo fatto, smascherando le bugie e volgari strumentalizzazioni di alcuni consiglieri regionali". La Asl Teramo dal canto suo in un comunicato di ieri pomeriggio ha chiaramente spiegato che i bambini possono nascere anche in pronto soccorso che non hanno reparto di ginecologia-ostetricia "come succede in tanti ospedali in tutto il territorio nazionale". Il parto al pronto soccorso è previsto dal protocollo in vigore alla stessa Asl Teramo dove ci sono due sentieri in caso di imminenza del parto oppure di non imminenza. Nel primo caso viene assicurata l'asssistenza del medico di p.s., nel secondo c'è il trasferimento in un ospedale dotato di punto nascita. "Nonostante il parto sia avvenuto quattro ore dopo l'accesso al pronto soccorso - spiega la nota della Asl - c'era una qualificata assistenza".
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