L'Aquila: Palazzo Carli Porcinari,
durante i lavori spunta un nuovo tesoro

L'Aquila: Palazzo Carli Porcinari, durante i lavori spunta un nuovo tesoro
di Marianna Galeota
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Sabato 3 Giugno 2017, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 15:06
L'AQUILA - Una stanza interamente affrescata, impreziosita da un soffitto a cassettoni del 500, è stata riportata alla luce durante i lavori di ricostruzione di palazzo Carli Porcinari. Si tratta di pregiati dipinti dalle cromie accese, rimasti per lunghi anni nascosti sotto l'intonaco di una stanza che veniva utilizzata come magazzino. La ricostruzione del capoluogo continua così a regalare tesori unici che nella maggior parte dei casi erano andati perduti o ricoperti in epoche successive ai terremoti passati. «Dall'intonaco azzurro spuntavano dei piccoli sprazzi di colore che ci hanno fatto capire che potessero esserci delle opere di valore», afferma Elisabetta Biscarini del consorzio Le Arti, che collabora con la ditta Mancini, esecutrice dei lavori di ricostruzione di Palazzo Carli Porcinari. «Sono dipinti di epoche diverse: la parte più antica è costituita dalla fascia superiore che presenta fregi mitologici e da quella greca floreale - spiega - A questa è stato applicato sopra in epoca settecentesca un nuovo strato con cornici nere a dentelli e ovuli, in alto e in basso rispetto alla parte figurata. Sempre in epoca settecentesca, sono stati realizzati anche i tendaggi che volevano essere dei trompe l'il. Si notano anche le aste, dove venivano appesi i tendaggi, che oggi hanno perso il grosso del loro colore e che inizialmente erano decorati a damasco». In relazione alla funzione della stanza ritrovata la Biscarini tuttavia non si sbilancia: «Con la Soprintendenza ci sono in piedi varie ipotesi: quella religiosa è l'ultima, anche perché il fregio mitologico non lascia pensare a questa funzione. Tuttavia ci sono due oculi di fattura pregiata che dovevano simulare delle finestre, che sono a soggetto religioso e presentano un'adorazione dei Magi e un' annunciazione in monocromo». La stanza, come uno scrigno segreto e prezioso, presenta due finestre molto piccole, oltre a una seduta in pietra posta proprio sotto una di esse. «Le sedute si trovano in moltissimi edifici medievali - precisa - Servivano alle donne per sedersi a ricamare con la luce del giorno». Riportare alla luce l'intera stanza affrescata ha comportato un lavoro lungo mesi, precisa: «Era completamente intonacata di celeste. Abbiamo dovuto piano piano tutto l'intonaco rispettando quello che c'era sotto. Abbiamo poi fatto un'operazione di consolidamento perché abbiamo trovato distacchi dovuti al sisma del 2009 e in un angolo, addirittura, tracce del terremoto del 700».

CANTIERE QUASI ULTIMATO
Il cinquecentesco palazzo Carli Porcinari è stato uno degli edifici storici ad aprire le porte alla città in occasione dei tour Cantieri aperti di Officina L'Aquila. L'edificio è caratterizzato da più unità adiacenti per oltre 7 mila metri quadrati totali e custodisce al suo interno 6 corti. La ricostruzione è costata 13 milioni euro e il cantiere, aperto a giugno del 2014, si concluderà tra qualche mese.

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