IL DETTAGLIO
La bozza, che ovviamente potrà essere soggetta ad ulteriori aggiustamenti, prevede una riduzione complessiva in regione delle Unità operative complesse (gli ex reparti intesi nel senso più ampio del termine, per cui è previsto un primario, oggi dirigente di Uoc) da 240 a 175. La “sparizione” di alcuni servizi non è dunque automatica: laddove esisteva una Uoc, infatti, è possibile ipotizzare l'istituzione di un'unità operativa semplice (Uos). Ma tanti “parti” non saranno indolori. Per l'ospedale dell'Aquila, ad esempio, sono previste 28 Uoc: Allergologia, Cardiologia e Utic, Malattie Infettive, Medicina generale, Neurologia, Nefrologia (abilitata ai trapianti), Oncologia, Radiologia Oncologica, Chirurgia generale, maxillo-facciale e vascolare, Neurochirurgia, Oculistica, Ortopedia, Urologia, Ostetricia, Pediatria, Neonatologia, Terapia intensiva, Medicina e chirurgia d'accettazione e urgenza, Psichiatria, Anatomia patologica, Radiologia, Neuroradiologia, Direzione sanitaria e di presidio, Farmacia ospedaliera, Laboratorio analisi e Servizio trasfusionale.
Spiccano nel San Salvatore le assenze, tra le altre, di Cardiochirurgia (Teramo e Chieti), Ematologia (Pescara), Malattie endocrine (solo Teramo), Geriatria, Dermatologia (ce ne sarà una sola a Chieti), Gastroenterologia (una a Pescara e una a Vasto), Pneumologia (Teramo e Chieti), Emodialisi (Teramo e Pescara), Terapia del dolore (solo Chieti), Chirurgia pediatrica (resta solo a Pescara), Otorinolaringoiatria (Teramo, Pescara, Chieti e Avezzano), Lungodegenza, Medicina nucleare (solo Chieti). In molti casi sono state rispettate specificità già esistenti (vedi Ematologia a Pescara), ma in altri è stato sancito un “declassamento”. Che potrebbe affatto essere indolore. Per il nuovo manager, come era lecito attendersi, il lavoro sarà subito delicato.
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