Avezzano, minacce per incassare i crediti dall'imprenditore in crisi: tre arresti

Avezzano, minacce per incassare i crediti dall'imprenditore in crisi: tre arresti
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Sabato 24 Settembre 2016, 11:08
Tre arresti per estorsione da parte dei carabinieri della compagnia di Avezzano. Avrebbero minacciato un imprenditore di origine rumena, finito nel lastrico, per non aver pagato un dipendente che per ottenere la somma aveva pensato di rivolgersi ad “amici esperti”. Il totale ammontava a circa 3mila euro ma la “banda” ne chiedeva 15mila. In carcere è finito F. D.S., 48 anni, mentre agli arresti domiciliari sono andati il creditore N. S. ,63 anni, e G.C., 29 anni, giovane imprenditore locale, difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia del foro di Avezzano. Secondo l’accusa l’avevano minacciato più volte vantando crediti per diverse migliaia di euro. «Stai attento, riceverai la visita di persone pericolose», e l’ imprenditore edile stanco delle continue minacce si è ribellato ai propri aguzzini e si è rivolto ai carabinieri.

I fatti risalgono al periodo tra maggio dello scorso anno e marzo di quest’anno, quando l’imprenditore rumeno, già afflitto dalla crisi economica che aveva colpito la propria impresa, riducendolo sul lastrico, è stato fatto oggetto di una estorsione da parte dei tre arrestati. L’imprenditore, oberato da debiti, ed con l’impresa fallita, non era riuscito nell’immediato a far fronte ai propri impegni con alcuni suoi dipendenti. L’indagato tra l’altro aveva preteso una cifra spropositata rispetto al credito maturato e sentendosi rifiutare il pagamento, aveva deciso di passare alle maniere forti, rivolgendosi a “più esperti amici”. Per questo era stato incaricato un esponente di una famiglia rom di Avezzano al recupero delle somme. E così inizia per l’imprenditore un calvario, fatto di minacce velate ed esplicite, visite a domicilio, telefonate e messaggi minatori.

«Ci faremo vivi presto, stai attento interverranno persone pericolose, paga e finisce la storia» gli era stato detto più volte. «A volte quando mi mostravo più disponibile- ha dichiarato l’imprenditore agli inquirenti- il loro comportamento era amichevole e comprensivo, pronti a dilazionare i pagamenti, a posticipare scadenze ed appuntamenti, a capire il disagio vissuto. Per tornare immediatamente dopo privi di scrupoli se non pagavo». E’ per questo che la vittima, non venendo alcuna via d’uscita, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avezzano che in poco tempo, coordinati dal capitano Enrico Valeri, sono riusciti a raccogliere una buona quantità di elementi di prova a carico degli indagati che oggi sono stati raggiunti da misure di custodia cautelare.
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