Liceo Made in Italy, in Abruzzo 21 iscrizioni: impossibile formare le classi

La responsabile del Polo umanistico di Sulmona, Caterina Fantauzzi tenterà di farsi autorizzare una classe alternata

Liceo Made in Italy, in Abruzzo 21 iscrizioni: impossibile formare le classi
di Patrizio Iavarone
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 09:46

 Il poco tempo a disposizione, probabilmente, la scarsa informazione, i dubbi sulla sua utilità e forse anche qualche pregiudizio: fatto è che il liceo del Made in Italy, fortemente voluto dal ministro Giuseppe Valditara, si è rivelato un vero e proprio flop. Alla chiusura delle iscrizioni sabato scorso, in Italia solo 375 prenotati e l’Abruzzo non ha fatto meglio in proporzione: 21 aspiranti studenti sulla piattaforma del provveditorato agli studi, divisi nei sei licei autorizzati dalla Regione. In sostanza è quasi certo che nella nostra regione non sarà avviata neanche una classe del nuovo indirizzo del liceo Economico Sociale.

Il liceo Made in Italy, deciso dalla Finanziaria scorsa, dovrebbe essere uno strumento di formazione per la classe imprenditoriale, finalizzato a instradare gli studenti sul mercato internazionale in difesa del marchio Made in Italy e delle sue eccellenze: dalla moda, al cibo, fino alle specificità territoriali.

Un orario, per questo, indirizzato in particolare alle lingue e all’economia politica: 165 ore suddivise tra due o più lingue e culture straniere; 132 ore assegnate alla lingua e alla letteratura italiana; 99 ore di matematica e informatica; 99 ore di economia politica; 99 ore assegnate alle materie giuridiche; 99 ore suddivise tra storia e geografia; 66 ore di scienze sportive e motorie; 66 ore di scienze naturali; 33 ore assegnate alla religione cattolica e/o ad attività alternative e 33 ore di storia dell’arte. Un orario che, verosimilmente, almeno in Abruzzo, non verrà, almeno per quest’anno, affisso su nessun calendario.

La Regione Abruzzo aveva infatti autorizzato sei istituti scolastici per avviare il corso di studi: quattro nella provincia di Teramo, uno in quella di Chieti e uno nella provincia dell’Aquila. Più nello specifico nel teramano, dove le iscrizioni in tutto sono state 14, c’erano l’Illuminati di Atri, il Peano-Rosa di Nereto, il Saffo di Roseto e il Milli di Teramo. Nel chietino, invece, aveva risposto la città di Lanciano con la scuola De Titta-Fermi dove gli studenti interessati sono stati solo 4. Infine, nella provincia dell’Aquila, il liceo Made in Italy era stato autorizzato a Sulmona, all’interno del liceo Vico: anche qui, però, sulla piattaforma solo 3 iscritti a cui si sono aggiunti altri 2 studenti con domanda protocollata a mano. Comunque troppo pochi per fare una classe in ognuno dei sei licei abruzzesi autorizzati. I dirigenti scolastici, però, non demordono: la responsabile del Polo umanistico di Sulmona, Caterina Fantauzzi, ad esempio, tenterà di farsi autorizzare una classe alternata: cioè una classe da formare nel liceo Economico Sociale, che preveda per i ragazzi interessati al Made in Italy, lezioni e approfondimenti a parte. Non sarà facile, però, e verosimilmente bisognerà aspettare il prossimo anno, ovvero l’anno scolastico 2025/2026, per vedere in Abruzzo qualche studente accollarsi l’onere e l’onore di difendere e valorizzare il marchio Italia. 

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