L'Aquila: videosorveglianza entro l'anno nei comuni del cratere

L'Aquila: videosorveglianza entro l'anno nei comuni del cratere
di Marianna Galeota
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Sabato 24 Febbraio 2018, 18:25
Con la determina n°59 dello scorso 1° febbraio l’Usrc ha previsto l’accantonamento dei fondi per il finanziamento del Safe community, il progetto di videosorveglianza dei 56 comuni del cratere che permetterà l’installazione di telecamere in un piano unico integrato entro l’anno. La somma stanziata è di 2,2 milioni di euro di fondi trasferiti dal governo all’ufficio e riservati a interventi connessi al sisma del 2009. I comuni dell’area omogenea 8, Acciano, Barisciano, Fontecchio, Fossa, Fagnano Alto, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio né Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo ai quali si è unito anche quello di Prata D’Ansidonia, stanno realizzando un unico grande progetto che prevede un intervento complessivo di circa 500 mila euro. Entro un paio di mesi il progetto sarà inviato al Comitato di ordine e sicurezza pubblica della prefettura per eventuali modifiche, prima di essere approvato e mandato in appalto. I comuni fuori dall’area 8 hanno invece già redatto i loro progetti dall’importo inferiore ai 40 mila euro, che l’Usrc inizierà a vagliare nei primi giorni di marzo e che potranno essere subito finanziati.

«Abbiamo pensato che fosse opportuno fare un progetto integrato. Si tratta di una buona pratica unica in Italia, che ha previsto finora anche molti in contri con l’Arma dei carabinieri e che volentieri condivideremo con altre zone interessate dal post sisma – spiega Paolo Esposito, responsabile dell’Ursc - Ogni comune farà il suo purché le telecamere e i sistemi si parlino tra  loro. Abbiamo creato delle regole specifiche e fatto in modo, inoltre, che non ci fossero doppioni di telecamere e sovrapposizioni nelle varie zone. I comuni possono andare per conto proprio entro i 40 mila euro purché si rispettino gli standard tecnici e di processo e quindi tipologie di telecamere e software. I nostri parametri ovviamente fanno affidamento alle linee dettate dal ministero dell’Interno. Per questi comuni ci sarà l’affidamento diretto delle opere, una volta approvati i progetti dai nostri uffici». L’idea di un progetto di videosorveglianza integrato è nato circa due anni fa dall’esigenza dei comuni di dotarsi di sistemi che tutelassero i piccoli centri dall’ondata di furti in atto nel post sisma, anche ai danni delle zone rosse.

«Incontrammo l’allora prefetto che si disse disponibile, ma mancavano i fondi poi reperiti da Esposito – afferma il sindaco di Fagnano e coordinatore del progetto Francesco D’Amore - L’idea di un sistema unico per l’area omogenea 8 ci dà modo di blindare un’intera zona, ottimizzando i costi e garantendo una qualità tecnologica molto alta. Ci saranno quindi telecamere collegate a un’unica centralina, dotate di visore notturno e lettore di targa che individueranno eventuali veicoli rubati, ad esempio, segnalandone la presenza all’agenzia di sorveglianza o direttamente ai carabinieri che potranno subito intervenire». «Stiamo ora uniformando tutti i progetti in uno solo per poterlo inviare al comitato. Una volta modificato e approvato potrà essere indetta dalla gara dalla Cuc del mio comune – conclude – L’auspicio è che entro l’anno arrivino finalmente le telecamere nei nostri comuni».
 
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