A24 e A25, conferma dal Ministero: «Le tariffe bloccate per sette anni»

«Nel corso del 2018 hanno dovuto fare marcia indietro, eliminando l’aumento per tornare ai pedaggi vigenti nel 2017 e da allora non sono più aumentate», ha ricordato la sindaca Velia Nazzarro, aggiungendo che l’aumento preventivato arrivava fino al 40%.

A24 e A25, conferma dal Ministero: «Le tariffe bloccate per sette anni»
di Alessia Centi Pizzutilli
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Mercoledì 13 Dicembre 2023, 09:57

L’AQUILA Le tariffe delle autostrade A24 e A25 restano bloccate e per altri sette anni non ci saranno aumenti del costo del pedaggio. L’annuncio è arrivato nel corso del primo tavolo tecnico-istituzionale dopo il ritorno di Strada dei Parchi, società del gruppo Toto, nella gestione delle autostrade laziali ed abruzzesi, che si è svolto ieri mattina presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). Preoccupa invece la situazione per la messa in sicurezza sismica delle due autostrade che, sebbene sia considerata «necessaria» dagli stessi tecnici del ministero di Porta Pia, ad oggi resta un’incognita poiché non ci sarebbero i fondi necessari.   Un risultato, quello del blocco delle tariffe, che rappresenta «una grande vittoria per i sindaci», come ribadito da Velia Nazzarro, portavoce del Comitato degli amministratori laziali e abruzzesi che ormai da sei anni portano avanti la battaglia per la messa in sicurezza delle due arterie autostradali e contro il caro pedaggi. I costi infatti ad oggi sono fermi al 31 dicembre 2017 proprio grazie ai primi cittadini che hanno alzato la voce dal 3 gennaio 2018 quando, dopo l’ennesimo aumento, hanno dato il via a questa lotta. «Nel corso del 2018 hanno dovuto fare marcia indietro, eliminando l’aumento per tornare alle tariffe vigenti nel 2017 e da allora non sono più aumentate», ha ricordato Nazzarro, aggiungendo che l’aumento preventivato arrivava fino al 40%.


Il blocco dei pedaggi ci sarà dunque fino al 2030, ovvero fino alla naturale scadenza della concessione a Strada dei Parchi, che ha ripreso in mano la gestione delle due arterie. Le disposizioni relative alla gestione sono contenute in un emendamento al ddl numero 912, in cui viene specificato anche che, «nell’ambito del Piano economico finanziario (Pef), è inserita una spesa annua a carico del concessionario, per l’intero periodo residuo della concessione pari a 40 milioni di euro per la manutenzione ordinaria». Sul tema della sicurezza è stato fatto visionare ai primi cittadini il piano generale predisposto da Maurizio Gentile, l’allora commissario straordinario nominato dal Governo per la messa in sicurezza della A24 e della A25, e portato avanti dal commissario Marco Corsini. Si tratta di un piano che prevede l’adeguamento sismico dell’infrastruttura con modifiche integrali del tracciato, le cosiddette “varianti”, per un costo complessivo di 14,6 miliardi di euro. L’alternativa è l’adeguamento sismico dell’intero tracciato, senza modifiche al tracciato, per 8 miliardi di euro. In entrambi i casi il punto che preoccupa è uno: «Servono fondi che non ci sono, questi soldi ad oggi non sono “in cassa” per cui abbiamo chiesto l’impegno della Politica a trovarli per poter intervenire. Parliamo di territori sismici e loro stessi hanno parlato di una “necessità”, non possiamo indietreggiare su questo punto e solleciteremo con ogni mezzo la Politica», ha sottolineato la portavoce del Comitato. Sindaci e amministratori hanno dunque chiesto una nuova convocazione del Tavolo subito dopo le imminenti festività «per trovare soluzioni efficienti ed adeguate a garantire la sicurezza e tutelare i territori. Resta ancora sul tavolo del ministero la richiesta del Comitato di ridurre le tariffe.
 

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