L'Aquila, gli sciacalli del post-terremoto: saccheggiate le abitazioni inagibili

L'Aquila, gli sciacalli del post-terremoto: saccheggiate le abitazioni inagibili
di Antonella Calcagni
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Agosto 2016, 13:49
L'AQUILA Porte aperte in centro storico a L'Aquila. Non è il nome di un nuovo affascinante tour, ma purtroppo il risultato delle continue razzie e blitz di “tombaroli” del post sisma nelle case inagibili e non ancora ricostruite. Percorrendo Via Cimino verso costa Masciarelli le porte delle abitazioni che si affacciano lungo la via sono sono quasi tutte divelte. Se ne contano una ventina. I proprietari avevano cercato di rendere gli ingressi sicuri con lucchetti, catene, chiavistelli e altri espedienti di sicurezza, ma i ladri indisturbati hanno avuto tutto il tempo di rimuovere ogni cosa ed entrare nelle case a loro rischio e pericolo. Via caldaie, stoviglie e soprammobili, tutto ciò che può essere riutilizzato, confidando nel mantello della notte. Spalancata la porta di una parrucchieria sulla strada. All'intero sono vuoti gli involucri che contenevano dei phon. Portato via quanto possibile.

Dopo sette anni i proprietari sono stufi di denunciare i “tombaroli” del sisma, anche perché ormai è rimasto ben poco nelle abitazioni E. Ospiti sgraditi sono entrati anche in un bar che si trovava poco lontano, in via delle Grazie. I saccheggi continuano sopratutto durante la notte nelle case inagibili dove non sono ancora cominciati i lavori. Neanche l'ombra di mezza telecamera nel centro storico visto che si è ancora in attesa di un bando per l'installazione della video sicurezza in tutto il centro storico che sembra essere diventato la tela di Penelope. In linea teorica i proprietari di Case E, sia in centro, sia in periferia, subito dopo il sisma avrebbero dovuto concordare giorno e data con i Vigili del Fuoco per portare via le proprie cose all'interno delle abitazioni; operazione diventata davvero difficile con il passare del tempo. Per questa ragione molti cittadini del centro decisero di mettere in qualche modo sotto chiave la propria abitazione confidando che nessuno avrebbe rischiato la propria incolumità per rubare.

E invece, sprezzanti del pericolo, i tombaroli sono entrati come topi dappertutto. Il 2015 è stato uno degli anni orribili, durante il quale vi sono state molte denunce da parte dei proprietari. In molti tuttavia hanno preferito metabolizzare i furti senza la seccatura di dover sporgere denuncia. La rassegnazione, insomma ha avuto i sopravvento. Si ricorda il furto in una delle palazzine di via XX settembre dove furono portati via candelabri, conche in rame e cornici. Alcuni ladri hanno avuto modo perfino di utilizzare la fiamma ossidrica per portare via i preziosi all'intero della cassaforte di un'abitazione. Presa di mira lo scorso anno anche via San Martino: dalla abitazioni furono portate via caldaie, termosifoni e sanitari. Tuttavia il record di furti del post sisma in centro se lo è aggiudicato il bar Nurzia, visitato ben tre volte dai ladri quando il locale era ancora in piazza Duomo. L'ultima volta si sono introdotti nel locale scardinando una porta di legno che si affaccia sulla strada laterale con l'intento di rubare i soldi in cassa. I tombaroli del sisma insomma sono sempre in agguato, sopratutto di notte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA