Da Kiev all'Aquila per un tumore alle ossa: salvata ragazza di 17 anni

Da Kiev all'Aquila per un tumore alle ossa: salvata ragazza di 17 anni
di Stefano Dascoli
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Sabato 26 Agosto 2023, 08:03

Dall'orrore della guerra all'Aquila, da Kiev fino all'Aquila per sottoporsi a un intervento curativo per un tumore osseo benigno doloroso, che è stato trattato con procedura di termoablazione che utilizza il calore localizzato per distruggere la massa tumorale.

Il caso ha riguardato una ragazza di 17 anni di Kiev che il padre, neurochirurgo, ha indirizzato alla Radiologia universitaria dell'ospedale "San Salvatore", diretta dal professor Ernesto Di Cesare, nota a livello nazionale e internazionale, soprattutto per le numerose pubblicazioni scientifiche e il crescente prestigio guadagnato per i trattamenti di radiologia interventistica nelle patologie muscolo-scheletriche. Un marchio di eccellenza che l'unità operativa del San Salvatore si è conquistata negli anni grazie all'impegno del prof Carlo Masciocchi, a lungo alla guida del reparto.

Il trattamento sulla giovane paziente di Kiev, praticato nei giorni scorsi, è stato effettuato con successo e senza complicanze, come ha comunicato l'Asl in una nota, dal radiologo interventista, il dottor Francesco Arrigoni tanto che la giovane è stata dimessa e tornerà a casa, in Ucraina, nei prossimi giorni.

«Grazie alla visibilità che abbiamo acquisito nel mondo scientifico - spiega Arrigoni - il padre della paziente, collega neurochirurgo pediatrico di Kiev, mi ha contattato per sottopormi il caso della figlia.

La procedura, che è consistita nell'ablazione con ago della lesione, eseguita con il supporto dell'anestesista, dottor Paolo Giglioli, è durata poco più di un'ora e si è svolta senza complicanze». Ovviamente l'operazione ha richiesto una organizzazione e una pianificazione non semplici. Decisivo è stato il supporto di Mauro Casinghini, direttore regionale della Protezione civile, del prof. Franco Marinangeli, referente regionale per le emergenze, e del commissario capo della Polizia di Stato Pieremidio Bianchi che con il personale dell'ufficio Immigrazione della Questura dell'Aquila ha seguito le procedure del soggiorno in Italia, facendo da collegamento tra paziente, familiari ucraini e la direzione aziendale Asl, guidata dal manager Ferdinando Romano, che ha dato piena disponibilità e supporto affinché tutto si svolgesse nel miglior modo possibile.

La radiologia interventistica di L'Aquila, coordinata dal dottor Aldo Giordano, è da anni una delle eccellenze della Radiologia aquilana. «Il caso della paziente ucraina è l'ultimo in ordine di tempo e conferma come L'Aquila venga scelta e preferita, nell'ampio scenario della specialistica nazionale e internazionale, per le sue riconosciute abilità professionali. Un riferimento ad ampio raggio, suffragato da richieste di cura che giungono anche dall'estero» dice l'Asl.

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