L'Aquila, il commercialista non paga le tasse:
170 ignari clienti nei guai

L'Aquila, il commercialista non paga le tasse: 170 ignari clienti nei guai
di Marcello Ianni
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Martedì 9 Maggio 2017, 10:08
L'AQUILA - Ai propri clienti non aveva mai comunicato di non aver provveduto al pagamento delle tasse dovute all'Erario e ora a tutti gli effetti 170 soggetti circa, la maggior parte di essi dell'Aquila, sono considerati dalle Fiamme gialle degli evasori totali. La singolare vicenda giudiziaria portata avanti dalla Compagnia della Guardia di Finanza dell'Aquila (diretta dal capitano Domenico Spera) e dal sostituto procuratore Roberta D'Avolio, ruota attorno al noto commercialista G.S. di 70 anni. Le indagini che ancora non sono state completamente concluse hanno avuto inizio quando alcuni clienti dello studio professionale si sono visti recapitare delle denunce da parte di Equitalia per il mancato pagamento di cartelle esattoriali, a seguito di procedura avviata dalla Direzione territoriale del lavoro che a sua volta si era accorta di una serie di mancati pagamenti contributivi. Anomalie, che con il passare del tempo sono aumentate a dismisura, tanto da indurre la stessa Procura e le Fiamme gialle a vederci chiaro. E così è emerso come l'anziano commercialista, relativamente alla posizione di 170 soggetti, tra essi, titolari di società, di cooperative, professionisti, società economiche, persone fisiche, in talune circostanze anche aziende molto importanti, non avrebbe mai comunicato agli stessi l'obbligo di pagare all'Erario la parte di introiti incassati. Qualcuno dei clienti, che si era visto arrivare a casa la cartella esattoriale sarebbe stato rassicurato dall'anziano commercialista che avrebbe garantito come la vicenda si sarebbe risolta in un nulla di fatto. Ma non è andata a così, visto che la maggior parte dei clienti dello studio professionale, viene considerata ora alla stregua di evasori totali e per questo segnalata all'Autorità giudiziaria, mentre il commercialista è stato denunciato in stato di libertà con l'accusa di truffa. Il buco fiscale più grande che si sarebbe creato fa riferimento al periodo di sospensione del pagamento delle tasse, concesso dallo Stato, dopo i catastrofici eventi legati al terremoto: tra il 2010 e il 2012. I militari delle Fiamme gialle a seguito di una serie di perquisizioni effettuate nell'ufficio e in alcune abitazioni di proprietà del commercialista, hanno scoperto come nessuna somma di denaro è stata avanzata e corrisposta dai clienti. Per questo sotto la lente di ingrandimento sono finiti gli onorari (per il presunto lavoro non svolto) del professionista che ammontano a 120 mila euro. Considerevole il danno che lo stesso avrebbe provocato agli ignari clienti. Basti pensare che solo una ventina di pratiche hanno portato a galla mancati versamenti all'Erario per 170 mila euro. Ora ogni singolo evasore totale, per sanare la situazione di illegalità cui si è venuto a trovare, dovrà non solo pagare il dovuto ma anche le sanzioni previste per tale violazione che arrivano anche possono arrivare anche allo stesso importo evaso.

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