VASTO «La polizia indaga in tutte le direzioni e, al momento, non è esclusa nessuna pista, nemmeno quella della criminalità organizzata mafiosa».
Non si sbilancia la procuratrice generale, Andrea Keller, che dirige le indagini sul brutale omicidio di Nierstein, alle porte di Magonza, ma il tono preoccupato è quello di chi vuole il prima possibile sgombrare il campo dall'ipotesi che è senz’altro la più inquietante per gli inquirenti tedeschi: che la brutale eliminazione di Domenico Antonio Battista, benvoluto chef vastese di 51 anni, sia avvenuta per mano di un killer armato da una cupola criminale.
Ipotesi, questa, a cui in pochi perlatro sembrano dare credito, ma che la procura di Magonza non può scartare a priori: nessuno, infatti, da quelle parti, ha dimenticato la terribile strage di Duisburg del Ferragosto 2007, quando per vendicare la morte di Maria Strangio, ben settanta colpi d'arma da fuoco falciarono sei calabresi davanti al ristorante Da Bruno. Un fatto di sangue che in Germania tengono bene a mente.
