Revenge porn al maschile contestato in un processo al Tribunale di Teramo, con due uomini imputati per aver arrecato offesa a un altro uomo. Uno di loro avrebbe accettato le avances esplicite della vittima, mentre l'altro, senza farsi scoprire, registrava in segreto un video con contenuti di carattere sessuale con lo scopo d'incastrare il protagonista.
I due, d'accordo tra loro, avrebbero provato a ricattare la vittima in cambio di soldi, con la promessa che se avesse pagato non avrebbero diffuso il suo segreto. Invece quel video compromettente ha fatto comunque il giro dei cellulari della loro cerchia, suscitando scandalo e imbarazzo. Il processo per revenge porn, o vendetta pornografica tra uomini, contestato dal pubblico ministero Silvia Scamurra, sarebbe dovuto iniziare nei giorni scorsi con i due imputati, rappresentati dall'avvocato Caterina Lettieri, accusati di diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti e tentativo d'estorsione. Ma a causa del cambio del giudice monocratico chiamato a decidere sulla vicenda, la prima udienza è stata aggiornata a settembre del prossimo anno.
La storia è avvenuta nell'autunno dello scorso anno all'interno di un gruppo d'immigrati arrivati dalla stessa nazione a Teramo e in attesa del permesso di soggiorno: la vittima è un giovane asiatico omosessuale, che avrebbe fatto di tutto pur di proteggere il suo orientamento.