Febbre suina: paura a Sulmona
muore una donna, grave la sorella

Il policlinico Umberto I di Roma
di Patrizio Iavarone
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Sabato 12 Marzo 2016, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 16:58
SULMONA - Una donna è morta ed un'altra è ricoverata da sabato scorso in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell'Umberto I di Roma. H1N1, dice la diagnosi dei medici dell'ospedale Annunziata di Sulmona dove le due donne, due sorelle della frazione Badia, erano state ricoverate un paio di settimane fa. Si tratta dell'influenza «suina» che qualche anno fa terrorizzò il mondo intero e che ora è tornata a mietere vittime. «In realtà il virus H1N1 è ormai pandemico - spiegano i medici del servizio malattie infettive della Asl - le due donne che sono rimaste vittima dell'influenza non erano vaccinate e avevano le difese immunitarie basse e per questo, almeno una di loro, non è riuscita a superare la crisi». Stupisce i medici e non solo, in particolare, l'età delle due infettate: la donna deceduta, cinquantatré anni, e la sorella che di anni ne ha cinquanta e le cui condizioni, tuttavia, restano gravi. Due casi di malattia conclamata che si aggiungono all'unico altro caso registrato oggi in Abruzzo: un paziente ricoverato a Pescara. «Il virus va in giro - spiegano i medici - e si manifesta con le forme classiche dell'influenza. Chi ha fatto il vaccino quest'anno dovrebbe essere coperto o almeno ha maggiori garanzie. L'H1N1 colpisce perlopiù persone debilitate e che per diversi motivi possono avere le difese immunitarie basse».
 
Nel caso specifico, in particolare, la donna morta era disabile e soprattutto, insieme alla sorella, viveva in una abitazione alla Badia in una condizione di indigenza e con problemi di carattere igienico-sanitario. Secondo il servizio prevenzione non bisogna creare allarmismi: «Il virus è contagioso e si trasmette via aerea - spiegano - ma abbiamo già eseguito un'indagine epidemiologica nella zona e possiamo ritenere che il pericolo di un contagio diffuso o di un nuovo ceppo del virus contro cui l'uomo non ha anticorpi, sia da scartare».
I SINTOMIAnche per questo, probabilmente, la Asl non ha attivato particolari procedure di sicurezza: «Abbiamo informato l'Istituto superiore della sanità che non ci ha indicato di prendere precauzioni particolari - dicono alla Asl - questo è un virus che è coperto dalla vaccinazione antinfluenzale fatta nei mesi scorsi (tra novembre e gennaio, ndr) e che, purtroppo, per la massiccia campagna antivaccinazione portata avanti da qualcuno, non ha fatto molti proseliti». Il consiglio è di non sottovalutare quelli che potrebbero essere normali sintomi influenzali.
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