Gli elementi raccolti nel corso degli accertamenti dimostravano chiaramente come l'attività extra professionale esercitata dal dipendente pubblico venisse svolta con regolarità, sistematicità e ripetitività. Anche gli adempimenti fiscali osservati dal trasgressore erano sintomatici della consapevolezza, da parte dello stesso, di esercitare con abitualità e professionalità un'attività economica.
Dall'acquisizione e dal successivo esame della documentazione amministrativo/contabile in possesso del pubblico dipendente, dei committenti degli incarichi extra istituzionali e dei tenutari delle scritture contabili della predetta ditta individuale, emergeva, in definitiva, che gli incarichi di consulenza amministrativa svolti dal dipendente pubblico consistevano nel procacciare per conto di imprese edili e studi di architettura incarichi e commesse relativi ad innumerevoli lavori di ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma del 2009.
Gran parte della documentazione rinvenuta ed esaminata dai finanzieri riguardava infatti fatture emesse dal dipendente pubblico riportanti causali quali, “attività di management”, “marketing”, “ricerca clienti”, “procacciatore d'affari”, “consulenza”, “assistenza e analisi di mercato”. L'ammontare dei compensi ricevuti dal dipendente pubblico nel 2012, anno in cui lo stesso guadagnava, grazie all'esercizio della libera professione, 230.000 euro circa, importo, questo, di ben 10 volte superiore allo stipendio annuo percepito dall'ente di appartenenza.
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