La ragazza avrebbe pure chiamato l’uomo dalla Romania dove si era recata accampando il pagamento di esorbitanti somme di danaro, anche fino a 20 mila euro, e la necessità di avere in regalo una macchina. Insomma l’imprenditore si sarebbe dovuto svenare pur di tappare la bocca all’ex amante, come non bastassero i guai, poi risolti in famiglia, per le presunte scappatelle. Ma l’uomo ha puntato i piedi contro il tentativo di estorsione e si è rifiutato di pagare quando la ragazza chiedeva. Ha invece preso coraggio e ha denunciato la grave circostanza delittuosa. Del resto era stato già munifico avendo dato lavoro alla madre della ragazza che faceva le pulizie nell’ azienda commerciale - energetica. Proprio durante tale lavoro l’uomo ha conosciuto la ragazza che andava a salutare la madre e a volte l’aiutava. Nel frangente scocca la scintilla passionale extraconiugale che poi si conclude. Ma nel frattempo d’ amore non si muore così la ragazza avrebbe architettato, in concorso con la madre, il tentativo estorsivo a cui l’imprenditore non ha affatto ceduto. Difesa dall’avvocato Alessandro Marrone, la ragazza ha sempre negato gli addebiti, respingendo sia la circostanza della relazione con l’uomo che l’assoluta inutilità di chiedergli dei soldi. La madre è stata sì condannata ma ora potrà anche testimoniare al processo della figlia.
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