Recentemente era stata proprio lei a denunciare alle forze dell’ordine il marito violento, suo connazionale, e a raccontare di presenti maltrattamenti domestici che andavano avanti addirittura dal 2014. Botte e soprusi ai quali si era finalmente ribellata. La donna aveva parlato di una situazione davvero drammatica con il marito che non la faceva uscire di casa per gelosia e per cultura. Anni di sottomissione che sembravano finiti con quella denuncia. Tutto raccontato attraverso un’interprete in fase di incidente probatorio, proprio per cristallizzare le prove per un eventuale futuro processo per maltrattamenti nei confronti di quel marito.
Poi la ritrattazione con la denuncia – querela ritirata e la versione della donna secondo la quale l’interprete avrebbe compreso male le sue parole. E così, l’altro giorno, in udienza preliminare, il gup ha prosciolto il marito dall’accusa di maltrattamenti, e mandato invece a processo quella che inizialmente sarebbe dovuta essere la parte offesa, ossia la marocchina 35enne, accusata ora di falsa testimonianza davanti al giudice, con gli atti inviati al pm titolare del fascicolo, Greta Aloisi, per valutare l’ipotesi di calunnia.
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