Nando Del Sole sarà una delle novità del prossimo ritiro. Dalla Primavera alla prima squadra, questa volta per restarci e non per fare la comparsa. Il trequartista del quartiere Barra, a Napoli, a 19 anni è diventato un esterno d’attacco con il gol nel sangue. Anni di lavoro nella cantera, con gli Allievi di Iervese e poi in Primavera con Ruscitti, lo hanno trasformato nel prototipo dell’attaccante ideale per il 4-3-3: esterno a destra, con piede mancino, con la porta nel mirino. Nell’ultima stagione ha segnato 15 volte, 14 in campionato e una in Coppa Italia. Numeri e colpi che Zeman ha notato, tanto da inserire il suo nome nella lista dei convocati per Rivisondoli. “Sono prontissimo – dice Del Sole dalla sua Napoli, in cui vive con i genitori, i due fratelli e due sorelle – e spero di far parte del progetto dell’allenatore. Voglio dimostrare a Zeman che gli sono grato per le belle parole spese su di me in questi mesi. Preparazione dura? Lo so, me lo dicono tutti. Ma io e i miei compagni ci faremo trovare pronti. Nei prossimi giorni ricomincerò a correre e allenarmi per arrivare in forma al primo giorno di ritiro”.
Ha iniziato a cinque anni nella scuola calcio Centro Est, proprio a Barra, per poi mettersi in luce in una serie infinita di provini, all’età di 14 anni. Uno di questi era per il Pescara, al campo San Marco. “Dopo aver finito, dissi a mio fratello Marco: “Voglio giocare qui”. Con Pescara è stato amore a prima vista”. Amore che si è esteso anche alla sfera sentimentale, visto che il giovane attaccante oggi è anche fidanzato con una ragazza pescarese. Arrivato per diventare un rifinitore alle spalle delle punte, nel tempo si è specializzato: “Da piccolo giocavo trequartista, è vero, ma poi ho fatto anche la mezzala e, negli ultimi due anni, ho giocato esterno d’attacco. E’ il mio vero ruolo? Penso di sì, ma non so ancora se lo è davvero. Voglio imparare e affidarmi a Zeman per crescere e capire bene in quale zona del campo potrò diventare decisivo. Io come Insigne? Non mi piacciono i paragoni. Sono tifoso del Napoli, ma non cerco di studiare e imitare gli altri. Voglio pensare solo a me stesso e cercare di mettere in difficoltà l’allenatore al momento di fare le scelte. Ricordo che cinque anni fa vedevo in tv il Pescara di Zeman in serie B e restavo a bocca aperta: una squadra che faceva impazzire il pubblico in tutta Italia”. Al solo pensiero di poterci essere, in una situazione come quella, tra qualche mese, Del Sole ha la pelle d’oca: “Sarebbe un sogno, ma finché non lo avrò realizzato, non ci penserò e resterò con i piedi per terra”. Come ha fatto in queste settimane, quando ha aspettato la chiamata di Zeman per debuttare in A, che alla fine non è arrivata. Durante la stagione, però, ha seguito e studiato il grande calcio da vicino: “Ho chiesto la maglia a Saponara, giocatore che mi piace molto. Anche se impazzisco per Bernardeschi e, all’estero, per Di Maria”. Prima di scambiare maglie con loro, ci vorranno tanti gradoni e tanto sudore. Prima, però, un breve viaggio a Barcellona per chiudere le vacanze: “Compro una maglia di Messi e la tengo nel cassetto, magari porta bene…”.
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