Decreto sisma, ecco le frane sismo-indotte e rimborsi seconde case

Decreto sisma, ecco le frane sismo-indotte e rimborsi seconde case
di Saverio Occhiuto
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Domenica 26 Marzo 2017, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 11:39
PESCARA - La vera novità del decreto varato dalla Camera giovedì scorso è rappresentata dalle frane sismo-indotte, strumento nuovo nell'analisi dei danni causati al territorio da eventi naturali che ha consentito ad alcuni comuni abruzzesi di beneficiare dei provvedimenti destinati alle regioni del centro-Italia colpite da sisma e maltempo. Anche questo è stato decisivo per fare entrare nel cratere altri 9 comuni: Castel Castagna, Colledara, Isola del Gran Sasso, Pietracamela, Fano Adriano, Barete, Pizzoli, Cagnano Amiterno, Farindola che si aggiungono agli 8 del decreto 189 del 17 ottobre: Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto e Montorio al Vomano, più i 6 del successivo decreto 205 dell'11 novembre: Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia e Teramo, per un totale di 23 comuni.
Luciano D'Alfonso ha fatto ieri l'esempio di Farindola, il Comune interessato dalla tragedia di Rigopiano: «Lì si è corso il rischio della beffa oltre il danno. La bonifica del sito- ha spiegato il governatore- non si può scaricare sul proprietario, né sul Comune. La norma non aiutava a superare l'ostacolo, ma oggi sono molto soddisfatto di questo decreto. Farindola, Campli, Civitella del Tronto..., abbiamo una norma che inserisce le case danneggiate dalle frane tra quelle che hanno subito danni per il terremoto».
Un'altra novità contenuta nell'ultimo decreto è riferita i danni sulle seconde case: anche quelle fuori dal cratere saranno risarcite al 100% se ricadono all'interno di antichi borghi di interesse storico, altrimenti dovranno accontentarsi del 50%. I Comuni godranno inoltre di maggiore autonomia nella ricostruzione, anche se questo graverà soprattutto sui piccoli centri dotati di apparati tecnico-amministrativi che andranno supportati, ha spiegato D'Alfonso. Poi un'annotazione politica: Nel territorio dell'Aquila ci sono voluti 5 anni, dopo il terremoto del 2009, per avere questo quadro normativo che noi abbiamo ottenuto in 180 giorni. Il modello di cui ci stiamo dotando è il migliore d'Europa , anche se manca ancora la norma che aiuti il ripristino delle attività economiche. Su questo pare ci sia stato un cortocircuito tra il Ministero dell'economia (Mef) e Bruxelles: La norma che verrà concepita - anticipa D'Alfonso - prevede la sospensione del carico fiscale per 3 anni nei confronti di chi ha subito un danno di almeno il 50% della produzione rispetto all'ultimo reddito. Quanto alle risorse in campo, il presidente della Regione ha fornito questi dati: «18 milioni sono già stati spesi per le somme urgenze. Mi aspetto altri 100 milioni per far fronte ai danni del maltempo. Poi ci sono i 40 milioni che l'Europa ha destinato all'Abruzzo: 10 per il rilancio del turismo penalizzato dalle varie calamità, 10 per le verifiche sismiche (sulle scuole la Regione aveva già acceso un mutuo), 20 per il potenziamento del trasporto pubblico locale».

CARICO DI RESPONSABILITA'
Conferenza stampa affollata quella di ieri mattina nella sede di Pescara della Regione, dove il governatore aveva chiamato a raccolta i suoi assessori, i parlamentari, i sindaci, ai quali ha ribadito l'autonomia di cui sono stati investiti dal decreto ma anche il grande carico di responsabilità che adesso li attende: ai Comuni vengono infatti affidati più poteri per le istruttorie della ricostruzione e la pianificazione urbanistica. I progetti potranno essere sottoposti direttamente al Commissario straordinario.

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