Tra i primi a manifestare perplessità per il titolo del convegno il presidente della Regione Luciano D'Alfonso che alla vigilia dell'evento aveva fatto sapere che non sarebbe stato «presente al convegno “Dalla grande calamità una valanga di opportunità” poiché non risultano inviti in questo senso alla mia segreteria né richieste di patrocinio alla struttura di Presidenza. Stigmatizzo inoltre il titolo dato all’incontro, che mantiene sanguinante una ferita dolorosissima. Le parole a volte sono sassi, anche se involontari».
«Siamo assolutamente indignati, ci sono familiari di alcune vittime che mi hanno chiamato piangendo. Inizialmente pensavo fosse uno scherzo e quando ho visto i simboli di tutte le istituzione ho fatto fatica a
crederci». Così Gianluca Tanda, portavoce del comitato delle vittime dell'Hotel Rigopiano di Farindola, commenta il titolo del convegno in programma domani alle 9, al Campus universitario di Teramo: «Dalla grande calamità una valanga di opportunità. Sul manifesto che pubblicizza l'evento campeggiano i loghi di diverse istituzioni, a partire da Regione Abruzzo, Università di Teramo, Fondazione Gran Sasso e Accademia italiana Scienze forestali-Firenze. Tra i relatori compaiono i nomi del governatore Luciano D'Alfonso (che come spiegato sopra ha detto di non saperne nulla ndr., alimentando un vero giallo) del rettore dell'Università di Teramo Luciano D'Amico, del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. «Mi è sembrato di risentire le risate di quegli affaristi che si fregavano le mani quando ci fu il terremoto del 2009 a L'Aquila», aggiunge Tanda.
«Senza vergogna: questo è l’unico commento che è possibile rivolgere a chi sfrutta una tragedia dolorosissima come quella di Rigopiano per creare slogan da campagna pubblicitaria». Queste le parole dei Portavoce del M5S abruzzese in merito al Convegno dal titolo “Dalla grande calamità una valanga di opportunità” organizzato per domani, 22 giugno, presso la facoltà di Scienze politiche di Teramo. «Quanto accaduto a gennaio a Rigopiano, è una delle pagine più oscure e funeste che la nostra Regione ricordi, sia perché hanno perso la vita 29 nostri concittadini, sia perché le responsabilità di quanto accaduto pesano ancora. Una vicenda gravissima che avrebbe dovuto fare riflettere sugli errori commessi e servire da monito per il futuro, meritando il massimo rispetto. Organizzare, invece, un convegno pubblicizzato con parole che dà fastidio anche ripetere nella testa è squalificante».
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