Chieti, furti nelle abitazioni: smantellata l'intera gang

Chieti, furti nelle abitazioni: smantellata l'intera gang
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Mercoledì 22 Novembre 2017, 09:48
Avrebbero terrorizzato interi paesi assaltando case e negozi. Rubavano di tutto, soprattutto di notte: soldi, gioielli, orologi, occhiali da sole, bigiotteria, strumenti musicali, attrezzi da lavoro, motoseghe, vestiti, pacchetti di sigarette, persino mutande. Ma la banda è finita in trappola: tre ladri albanesi sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Chieti. In carcere sono finiti Ervis Osmani, 34 anni, Artur Gega (19) e Alfons Bushi (36), tutti senza fissa dimora. Un quarto uomo è ricercato. L’accusa è di furto in abitazione continuato e aggravato dalla violenza sulle cose: almeno sette i colpi compiuti tra Torrevecchia teatina, Ortona, Crecchio e Arielli.

«Tutti gli indagati sono inseriti in un sistema di vita basato sulla perpetrazione di reati predatori», scrive il gip Luca De Ninis. «Abbiamo impedito che continuassero a fare razzie nei confronti di cittadini italiani: stavano saccheggiando la nostra provincia», dice il questore Raffaele Palumbo. «La ripetitività dei furti ci fa un po’ preoccupare - aggiunge il procuratore capo Francesco Testa - ma è in costante crescita anche l'attenzione del mio ufficio e della polizia giudiziaria. Qui la percezione di sicurezza è tradizionalmente elevata: non deve diminuire». I tre sono stati bloccati a Frosinone e Marcianise (Caserta) dopo le indagini della prima e della terza sezione della Mobile, con il vice questore aggiunto Francesco Costantini, il sostituto commissario Bruno Gasbarri e l’ispettore capo Stefano Bini. Due banditi hanno provato a fuggire dal tetto, ma sono stati acciuffati. Hanno quasi sfidato gli agenti, dicendo che presto saranno liberi e torneranno a rubare più di prima. Sono considerati molto pericolosi: uno di loro ha precedenti per rapine in villa. Gli accertamenti sono scattati il 3 novembre quando, dopo una serie di furti in abitazioni e tabaccherie, nel bed and breakfast Casale Bavi di Ortona la polizia ha scoperto i quattro con una marea di refurtiva, valore circa ventimila euro, e arnesi da scasso, come un grosso cacciavite di 37 centimetri. Gli agenti hanno recuperato quattro federe da cuscino riempite con preziosi, monete da uno e due euro e stecche di sigarette e un cestino con altri soldi. Il denaro, per un totale di quasi duemila euro, è stato rubato da macchinette cambia soldi e slot machine (scassinate all'aperto) della tabaccheria Mascitti.

In un primo momento sono partite le denunce a piede libero e quasi tutta la refurtiva è stata riconsegnata ai proprietari. Sono scattate le manette dopo che gli ulteriori accertamenti hanno permesso di addebitare altri furti ai quattro, descritti dagli investigatori come «particolarmente astuti e capaci di spostarsi di continuo da una località all’altra». «Le modalità delle condotte sono sintomatiche di un intensissimo pericolo di reiterazione di reati analoghi - sottolinea il gip, accogliendo la richiesta del pm Marika Ponziani -. Artur Gega risulta peraltro già pregiudicato per reato della stessa indole, mentre la mancanza di precedenti per gli altri indagati può spiegarsi con il loro mancato radicamento in Italia, dove si sono stabiliti senza permesso di soggiorno».
 
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