L'albergo del Castello Chiola venduto all'asta per un debito di 5 milioni

La struttura ha trovato un nuovo proprietario dopo il pignoramento scattato contro la Lauretum Hotels spa che risulta in liquidazione

L'albergo del Castello Chiola venduto all'asta per un debito di 5 milioni
di Berardo Lupacchini
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 12:48

Con 2 milioni e 135 mila euro le camere con vista mozzafiato dall’alto su Loreto Aprutino, in provincia di Pescara, e che formano l’albergo del Castello Chiola trovano un nuovo proprietario dopo il pignoramento scattato contro la Lauretum Hotels spa che risulta in liquidazione. Bocche cucite su chi l’ha comprato all’asta disposta dal giudice dell’esecuzione. Non è escluso che sia stata la stessa società espropriata, sotto altre forme societarie, ad aver riacquistato quanto perso, ma nella cittadina si vocifera di una cordata locale di imprenditori. Difficilmente però si dovrebbe trattare del cavaliere del lavoro Francesco Paolo Valentini dei famosi vini e della neo assessora Antonella Di Tonno della Tenuta Talamonti. Hanno solo mostrato nei mesi scorsi un certo interesse verso le istituzioni affinché il complesso torni a vivere. Del resto, Di Tonno sta ristrutturando un palazzo accanto al Comune per farne un luogo di ospitalità e di esaltazione dei prodotti locali.

L’asta telematica si è conclusa con l’avvenuta aggiudicazione provvisoria per qualche mese dei 5.837 metri quadrati dell’albergo cui aggiungere i due terreni di 3.153 mq. e di 1.776 mq. Nei prossimi trenta giorni l’acquirente infatti dovrà denunciare l’acquisto alla Sovrintendenza locale; quindi il Ministero per i Beni Culturali avrà 60 giorni di tempo entro cui esercitare o meno il proprio diritto di prelazione allo stesso prezzo di aggiudicazione degli acquirenti; la dimora storica infatti risulta vincolata per interesse storico-artistico fin dal 1993. Ieri la vendita al miglior offerente vedeva una base d’asta di nuovo ribassata e fissata in 2 milioni 846 mila euro. L’operazione, gestita dalla dottoressa Carla Chiola per conto del giudice, era partita agli inizi di agosto dello scorso anno con l’apposizione dei lucchetti per un debito bancario non onorato intorno ai 5 milioni di euro. Il valore della perizia del complesso, redatta dall’architetto Fabrizio Donatelli, è infatti di 5 milioni e 61 mila euro. L’albergo di charme ha funzionato dal 1998 fino a poco prima della pandemia ed era anche un luogo deputato dal Comune alla celebrazione dei matrimoni. Al suo interno tutto è rimasto com’era: i beni mobili sono ancora in buono stato e non sono stati trasferiti. Il tutto fra bar, hall, ristorante e piani dal primo al terzo dove sono collocate le camere e le suites. All’esterno passa di mano anche uno stabile di 438 mq. adibito a museo dei burattini. 
 

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