Botte e morsi alla compagna incinta di 7 mesi. «Sono geloso»

Botte e morsi alla compagna incinta di 7 mesi. «Sono geloso»
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Venerdì 29 Dicembre 2017, 10:22
E’ stato rinviato a giudizio per avere picchiato la compagna incinta al settimo mese in occasione di un diverbio violento causato dalla gelosia. E lei, una donna di 21 anni, di Avezzano, assistita dall ’avvocato Andrea Tinarelli, l’aveva capito a suo spese che quello che il compagno provava non era vero amore ma soltanto desiderio di possesso l'uomo che aveva deciso di convivere con la giovane è di Santo Domingo, 24 anni, residente ad Avezzano, difeso dall’ avvocato Pasquale Motta. La brutta vicenda è iniziata un paio di anni fa: i due si erano conosciuti, innamorati e avevano deciso di andare a vivere insieme. Dalla loro unione è nata anche una bambina. Ma lui accecato dalla gelosia non perdeva occasione per insultarla maltrattarla e picchiarla. E quando durante una lite le aveva sferrato un pugno in pieno volto facendola finire in ospedale, aveva detto basta e l’aveva denunciato. Solo per un caso, quella volta, non ha perso la figlia che aveva in grembo I drammatici episodi sono avvenuti nell'arco dei due anni vissuti insieme ad ad Avezzano tra il mese di luglio del 2015 e il mese di luglio del 2017.

La drammatica vicenda sarà ricostruita davanti al Gup del Tribunale di Avezzano , Francesca Proietti , il 23 gennaio prossimo alla presenza del Pm, Lara Seccacini, che ha seguito tutta la storia di violenze e ha chiesto il processo per l’uomo con l’accusa di "maltrattamenti, consistiti oltre che in plurime offese, in reiterati aggressioni verbali e fisiche. Pochi mesi dalla nascita della loro figlia continuava spasmodicamente- scrive il magistrato inquirente - a chiamarla telefonicamente e a mandarle sms nonché a passare sotto casa per controllarla". L’uomo dichiarandosi innamorato era riuscito anche a riconciliarsi con la donna che aspettava una figlia. Ma lui non era cambiato: l’aggrediva quasi tutti i giorni sotto l’effetto della droga con morsi pugni calci lasciandole lividi su tutto il corpo. E un giorno, incinta in stato avanzato, l’ha colpita con un violento pugno al naso facendola cadere sul letto e spaccandole il labbro. E così l’ha denunciato di nuovo e l’ha cacciato di casa.

 
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