E' arrivato l'ok del Governo
la Carichieti è salva
Immordino nuovo amministratore

E' arrivato l'ok del Governo la Carichieti è salva Immordino nuovo amministratore
di Antonio Di Muzio
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Lunedì 23 Novembre 2015, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 14:31
CHIETI - In soli venti minuti è arrivato il via libera del consiglio dei ministri al decreto legge per il salvataggio della Carichieti, in vigore da oggi.



«Il provvedimento - spiega la nota del Cdm riunitosi ieri sera- consente di dare continuità all'attività creditizia e ai rapporti di lavoro tutelando pienamente i correntisti». Inoltre il decreto legge «non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione. I provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail-in».



“BRIDGE BANK” - Il Consiglio dei ministri, convocato ieri sera per sfruttare la chiusura della Borsa, ha scongiurato la fine di quattro istituti di credito (oltre alla Carichieti, c’è Banca Etruria, banca Marche e Carife), con un decreto legge dal titolo “Disposizioni urgenti per il settore creditizio”. In sostanza il progetto prevede la creazione di quattro “bridge bank” (banche-ponte), che conterranno le parti buone e saranno controllate dal Fondo di risoluzione, e la creazione di una bad bank, dove confluiranno i crediti deteriorati. L'operazione segue le indicazioni della direttiva Brrd, recepita con il decreto legislativo entrato in vigore lo scorso martedì, e ha bisogno dell'ok di Bruxelles. Fino a oggi le proposte presentate dall'Italia all'Europa sono state respinte, ma finalmente si è arrivati a trovare la soluzione tradotta nel decreto legge.



LE RISORSE - Il decreto legge ha un ambito estremamente circoscritto. Esso è volto unicamente a costituire tempestivamente le nuove banche (banche-ponte) contemplate dai provvedimenti di avvio della risoluzione delle banche in questione; definire un quadro normativo certo sulle modalità con cui saranno raccolti i contributi da parte del settore bancario al Fondo di risoluzione nazionale successivamente all'integrale avvio del Meccanismo di risoluzione unico e definire le modalità per l'applicazione alle nuove banche della disciplina fiscale in materia di imposte differite attive già in vigore per tutti gli istituti di credito.



L’ORGANIZZAZIONE - Carichieti verrà divisa in due rami, una società “buona” e una “cattiva”. Nel frattempo la liquidità necessaria a far fronte alle emergenze dovrebbe essere fornita con un prestito-ponte assicurato da Unicredit e Intesa San Paolo (socio al 20% di Carichieti). Poi resteranno i nodi da sciogliere sulle nomine dei vertici della nuova Carichieti e sull’arrivo dei soci. A questo punto i commissari dell’istituto di credito teatino, Salatore Immordino e Francesco Bochicchio, finora impegnati in consultazioni con la Banca d’Italia, decadranno.



LA GOVERNANCE - Il commissario uscente di CariChieti Salvatore Immordino (ex Banca dell'Adriatico) è stato nominato dalla Banca d'Italia amministratore delegato della 'Nuova Carichietì, nata dalle ceneri dell'istituto dopo il piano di salvataggio delle 4 banche. Presidente è Roberto Nicastro che ricopre la stessa carica presso gli altri istituti di credito salvati. L'altro componente del cda è Maria Pierdicchi (ex responsabile S&P Italia). I componenti del Collegio sindacale della banca sono Paola Leone (presidente), Leonardo Patroni Griffi e Maria Teresa Bianchi.
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