Non confermano l’ipotesi più inquietante i carabinieri della compagnia di Vasto, che indagano sul fatto, per i quali, al momento almeno, non ci sarebbero elementi per dire che il bimbo è morto per cause violente.
AUTOPSIA DECISIVA - Sarà la perizia necroscopica, dunque, a chiarirlo, così come l’inchiesta stabilirà se la chiamata di soccorso del padre sia stata tempestiva. Del padre, sì, perché la mamma, una romena, a casa pare non ci fosse ieri mattina alle 9,30, quando, con il 118, sono arrivati i carabinieri. I militari del maggiore Giancarlo Vitiello sono rimasti dentro casa a lungo per interrogare l’uomo. Lavoretti saltuari, i suoi, una vita difficile, con altre due bimbe piccole da accudire. Il padre giura di aver fatto tutto il possibile per salvare il figlio, ci ha provato lui stesso, disperatamente, a rianimare il piccolo prima dell’arrivo del 118. Per ora l’unica ricostruzione del dramma è quella del papà: il bimbo, che ieri mattina giocava in una stanza, si sarebbe sentito male all’improvviso. Subito dopo essersi accorto della sofferenza respiratoria, avrebbe dato l’allarme, con la successiva, vana corsa dell’ambulanza verso l’ospedale di Vasto.
Una storia che non coincide con un’altra ipotesi al vaglio del magistrato: quella, cioè, che il piccolo sia stato vittima di una caduta la sera prima a casa. Si spiegherebbero così le presunte tumefazioni sul corpo del bimbo che, se riscontrate dall’autopsia, potrebbero aprire nuovi scenari investigativi. Un giallo, dunque, su cui far luce al più presto: la morte misteriosa di un bimbo di tre anni lo è mille volte più dolorosa di ogni altra tragedia domestica.
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