Ai loro connazionali e stranieri appena arrivati nel centro accoglienza a volte hanno impedito di dormire, ma anche di pregare. Tutte le persone offese hanno dichiarato di aver dovuto mutare le proprie abitudini, rinunciando ad attività (quali le libere uscite dalla comunità) o modificando comportamenti per evitare di trovarsi da soli al cospetto dei persecutori.
Sono alcuni dettagli emersi rispetto ai recenti arresti di minori all'Aquila (sei, di cui quattro egiziani e due tunisini, tra loro anche un maggiorenne, assistiti dall'avvocato Chiara Cerasoli) nell'ambito dell'indagine condotta dalla Procura presso i Minori e portata avanti dagli agenti della Squadra volante e della Mobile. Indagine da cui sono emerse violenze e persecuzioni anche all'esterno della struttura di accoglienza, come nel caso del terminal bus di Collemaggio.
Per tutti l'accusa è di atti persecutori, lesioni ed estorsioni nei confronti di altri minorenni collocati presso una struttura di accoglienza aquilana.