Getta le lettere nel cassonetto: paese della Marsica resta senza posta

Un postino di 53 anni di Avezzano è finito sotto processo: «Dovevo andare in ferie e avevo molto lavoro da smaltire»

Getta le lettere nel cassonetto: paese della Marsica resta senza posta
di Manlio Biancone
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Martedì 19 Dicembre 2023, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 13:54

C’è chi preferisce i boschi, chi invece canali d’irrigazione, chi se la porta a casa o la nasconde nel bagagliaio dell’auto e chi più opta direttamente per i cassonetti della spazzatura. Sono i luoghi dove va a finire molta posta per via di postini distratti o fannulloni. L’ultima vicenda caso arriva da Ovindoli, paesino abruzzese di 1500 abitanti della Marsica, dove un portalettere 53enne di Avezzano, in provincia dell'Aquila avrebbe gettato centinaia di lettere dei cittadini nel cassonetto. «Una mia parente ha visto una raccomandata in una pozzanghera e l’ha presa. Veniva dalla Germania e riguardava la mia pensione», ha detto una donna ai carabinieri.

Da mesi non ricevevano più posta gli abitanti di Ovindoli e si erano rivolti anche al Comune per sapere cosa fosse successo. L’amministrazione comunale ha informato la direzione dell’ufficio postale che ha avviato i controlli per scoprire che la corrispondenza finiva nei cassonetti o gettata davanti alle abitazioni. E più delle volte veniva rispedita con la dicitura non rintracciabile. «Dovevo andare in ferie e avevo molto lavoro da smaltire», si è difeso il postino.

I militari dopo la segnalazione da parte di alcuni cittadini hanno denunciato il postino per il reato di sottrazione di corrispondenza. Il portalettere faceva credere all’azienda per cui lavorava di averle regolarmente distribuite e, invece, le avrebbe abbandonate, soprattutto d’estate quando la consegna della posta è quasi da bollino nero.


L’altra mattina si è tenuta in Tribunale la prima udienza e sono stati sentiti dal giudice anche alcuni testimoni che hanno confermato i fatti contestati. L’uomo è difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta del foro di Avezzano. Un pensionato ha così commentato: «Quando ci sono postini che gettano la corrispondenza per pigrizia o sciatteria è giusto che vengano presi provvedimenti severi, se il caso anche il licenziamento visto che i danni arrecati sono notevoli». Spesso, infatti, tra la posta non consegnata o gettata via finiscono bollette, richieste di pagamento, comunicazioni importanti come i moduli per l’iscrizione a concorsi pubblici.

LA SOSPENSIONE
Da Poste Italiane assicurano che è difficile sfuggire ai controlli. «Tutta la corrispondenza è tracciata per cui gli uffici preposti al controllo sanno perfettamente quando arriva dal centro distribuzione e poi viene smistata per la consegna». L’iter seguito per chi distrugge la posta, invece, è più complesso. All’inizio scatta la denuncia penale per sottrazione di corrispondenza, poi si va a giudizio per arrivare, infine, a una sentenza. Se è di colpevolezza, il postino a quel punto viene licenziato, mentre in attesa del pronunciamento del giudice l’azienda lo sospende dal servizio.
 

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