All'Aquila, occorre ricordarlo, esiste anche l’esperienza positiva della Casa di Michele, unica struttura in Italia a gestione pubblica che ha messo in luce l’adattabilità dei giovani ospiti e la loro capacità di impegnarsi in progetti specifici. Due frecce, dunque, nel proprio arco ma manca sempre trenta per fare trentuno. Molti non sanno che esiste una legge, la 134 del 2015 che è la prima in Europa che tutela gli autistici.
Legge che concede il diritto alle cure e con i nuovi Lea introdotti dal ministro Lorenzin nel 2017 le famiglie che chiedono una valutazione possono pretendere il servizio riabilitativo, ma va richiesto e molti lo ignorano. “L'Aquila - afferma Dario Verzulli - deve cogliere queste opportunità, manca il residenziale quando in questa citta’ il mercato immobiliare propone tante soluzioni per sperimentarlo e diverse associazioni cittadine lo hanno fatto in maniera illuminante. L’associazione si impegna in tante attività oggi: la biblioteca di quartiere o lo sportello di ascolto che ha strappato tante famiglie dall’oblio - conclude. Si fornisce anche assistenza legale gratuita a quelle famiglie che non riescono ad accedere alle cure. In regione ci sono circa 1200 casi di persone con autismo, solo all'Aquila tra i 30 e i 40 utenti.
Il Comune di recente ha incontrato le associazioni assieme alla Asl e si sta lavorando in questa direzione. Cosa manca in definitiva? Manca quando i ragazzi diventeranno grandi e i genitori non ci saranno più. Ci sono edifici e competenze, è ora di fare sistema e realizzare quel sogno che per tante famiglie rappresenterebbe la tranquillità e per L’Aquila un’eccellenza da esportare.
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