La precisazione delle compagnie petrolifere e minerarie giunge nello stesso giorno in cui dalla direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche del ministero dello Sviluppo Economico, l'UnMig - che si occupa tra le altre cose del rilascio delle autorizzazioni per le rivelazioni sismiche in mare - viene sgomberato un altro settore tra quelli coinvolti nelle ore dell’emergenza cetacei. Sollecitato sull'argomento, l'ufficio ministeriale spiega che "dopo aver controllato i documenti dell'ultimo mese incrociando i dati con le capitanerie di porto e la Marina militare", come non ci siano state "attività del genere nelle acque italiane, se si esclude quella di un istituto di ricerca che si è occupato di rilievi per la mappatura dei fondali". Come a dire, anche su questo versante: noi non c’entriamo.
Per onore di precisione, Assominerari ha riferito di aver lavorato con l’air gun fino a gennaio sul versante croato dell'Adriatico. "L'ultimo rilievo geofisico nel mare croato è stato completato nel gennaio 2014 in preparazione del bando di gara che il governo croato ha annunciato lo scorso aprile per la ricerca petrolifera a mare", spiega l'associazione dei petrolieri presieduta da Giuseppe Tannoia (Eni). "Altre acquisizioni sismiche sono state effettuate da Grecia e Malta agli inizi dell'anno in corso", aggiunge la nota.
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