L'Aquila, tutti pensione e casa squillo: arrestati due nonnini hard

Il luogo dove si trova il B&B (Vitturini)
di Marcello Ianni
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Venerdì 3 Marzo 2017, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 16:52
Chissà cosa avrebbe pensato il poverello di Assisi se qualcuno intorno gli avesse detto che a distanza di otto secoli due anziani dell'Aquila avrebbero aperto a suo nome San Francesco un B&B dedicato esclusivamente alla prostituzione, trans compresi. «Le nere all'Aquila non sono richieste, solo i trans neri hanno successo, le donne nere non piacciono qua... capito... quelli che vanno neri so' i trans»: questa una delle innumerevoli intercettazioni telefoniche registrate dagli agenti della Sezione specializzata nei reati di prostituzione, diretti da Dario De Angelis. Due le misure ai domiciliari, che il Gip dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella ha firmato su richiesta dello stesso Pm, Stefano Gallo. Si tratta degli aquilani, Agostino Di Carlo, di 69 anni, commerciante del settore alimentare e Giuseppe Cerasoli di 70 anni, assistiti dagli avvocati Francesco Valentini e Ferdinando Paone.

Secondo l'accusa i due (il primo come proprietario di un appartamento con 4 stanze) e il secondo con il ruolo di reperimento, e accompagnatore delle prostitute e trans, avrebbero per molto tempo (dal 2015) trasformato un'abitazione ubicato lungo la Statale 17, nei pressi dell'uscita L'Aquila Ovest, in affittacamere ma solo per lo svolgimento dell'attività di meretricio. Una posizione ritenuta strategica perché a due passi dal terminal pullman nei pressi del Motel Amiternum e dello stesso svincolo autostradale. Le indagini hanno evidenziato come ciascuna prostituta o trans doveva versare ai due anziani la cifra di 50 euro al giorno, 350 a settimana. Una vera e propria fabbrica del sesso tanto che lo stesso Cerasoli riusciva a dirottare le prostitute che non trovavano posto all'Aquila, in un'abitazione di Avezzano, gestita da una maitresse domenicana che è stata denunciata in stato di libertà. Un macchina da guerra per la quale le camere di volta in volta che venivano liberate dalle prostitute venivano subito occupate. Il passaparola tra le stesse prostitute e trans, gli annunci su siti internet e riviste di incontri facevano poi il resto. Sempre secondo le intercettazioni, Cerasoli addirittura provvedeva anche a contattare altre prostitute (con appartamento in via Di Vincenzo, via Francesco Paolo Tosti, nei pressi del negozio Acqua & Sapone dell'Aquila Ovest) per promuovere i prezzi vantaggiosi applicati dal duo. Peccato che in un caso un trans avesse rifiutato l'offerta visto che al propritario dell'appartamento pagava 25 euro al giorno. Infine altro aspetto curioso, quello della conoscenza da parte del Di Carlo dell'inchiesta in corso (gli investigatori gli avevano notificato una proroga delle indagini) e nonostante questo ha continuato tranquillamente a far svolgere nel proprio appartamento l'attività di meretricio.
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